Recensione: Un'alleanza pericolosa - Jennieke Cohen

febbraio 18, 2022

Un romanzo sorprendente, dolce e al contempo intrigante, dove il rosa del romanticismo si mescola al giallo del mistero in una deliziosa cornice ottocentesca. Un salto indietro nel tempo, in un’epoca lontana dove le eroine della Austen regnano sovrane e vengono considerate veri e propri modelli da seguire. Un libro dal fascino ammaliante, molto più attuale e vicino a noi di quanto si possa pensare.

 

Titolo: Un’alleanza pericolosa
Autore: Jennieke Cohen
Genere: Narrativa
Editore: Oscar Vault

 

 

Trama

 

Lady Victoria Aston ha tutto ciò che potrebbe desiderare: una sorella maggiore felicemente sposata, il futuro della proprietà di famiglia assicurato, e la possibilità di perdere tempo gironzolando nei campi attorno a casa. Ma basta una notte per sconvolgere definitivamente la sua vita comoda e idilliaca. Suo cognato si rivela infatti un terribile mascalzone e adesso tocca a lei trovare un marito, o la sua famiglia perderà tutto. Armata solo di quello che ha imparato dai romanzi di Jane Austen, Vicky fa il suo debutto in società: ma nemmeno le parole della scrittrice sono in grado di aiutarla a capire se il meraviglioso e astuto signor Carmichael sia in realtà una canaglia; se il suo ex migliore amico, il bellissimo Tom Sherborne, sia più interessato alla sua dote o al suo cuore; né sono in grado di aiutarla a liberarsi delle attenzioni del lezioso signor Silby. Soprattutto, nei libri di Vicky non c’è nulla riguardo gli strani incidenti che iniziano a capitare attorno a lei. E che potrebbero non farla arrivare viva al giorno delle nozze.

 

 

Recensione

 

Verdi e lussureggianti campagne inglesi, in cui ogni giornata scorre tranquilla e spensierata e senza rigide regole da rispettare, contrapposte alla bella vita dell'alta società londinese, ricca di balli sontuosi, organizzati da facoltose famiglie nobili della contea. Giovani donne nubili che, spronate dalle loro madri pettegole e superficiali, tentano di accaparrarsi il miglior partito in circolazione e "sistemarsi" a vita con un bel matrimonio di convenienza. Un tipico romanzo alla Jane Austen a cui non manca proprio niente, vero? Ma in questa vicenda vi è molto, molto di più. Volete sapere perché? Continuate a leggere.



"Un'alleanza pericolosa" di Jennieke Cohen è un libro originale e particolare: tra queste pagine l'amore si intreccia al mistero, tenendo il lettore col fiato sospeso fino alla fine, senza mai perdere quell'alone tipicamente ottocentesco che caratterizza l'intero romanzo. Come in una gigantesca tavolozza di colori, il giallo si mescola al rosa, creando un perfetto connubio tra inaccessibili segreti e incredibili colpi di scena che si susseguono all’interno della trama.



Lady Victoria Aston è la figlia del conte di Oakbridge, ricca, bella e con un’ottima posizione sociale. Cos’altro potrebbe desiderare di più? Eppure, sente che le manca qualcosa, un sentimento dal quale nessuno può sfuggire: l’amore. Nonostante tutto, la sua vita scorre felice, tra cavalcate all'aria aperta e passeggiate nella natura, protetta dall’amore dei genitori. Ma un'aggressione improvvisa sconvolge la tranquillità della ragazza e dell'intera famiglia Aston… cosa mai succederà?



Come in ogni romanzo dalle tinte rosa che si rispetti, la fanciulla viene salvata dal Principe Azzurro: quest'ultimo, una volta compiuta la sua eroica missione, porta in salvo la principessa e se ne innamora perdutamente. Ma questa non è una fiaba e non è neanche il solito romanzo d'amore che ci si aspetterebbe: il Principe Azzurro porta il nome di Tom Sherborne, un ragazzo dal carattere apparentemente freddo e distaccato, a tratti scontroso, che la nostra Vicky conosce molto bene. Da piccola era il suo migliore amico e trascorrevano la maggior parte del tempo a passeggiare e a giocare assieme. Un giorno, all'improvviso, Tom decide di abbandonare Victoria e andare a vivere dallo zio, senza fornire alcuna spiegazione.

 

<<Mantenendo questi segreti, tu danneggi altre persone, Tom.

E danneggi te stesso, restando un vero mistero per chi ti circonda.>>

 

Ora che il ragazzo è tornato, è più freddo e scontroso che mai nei confronti della giovane, la quale non riesce ancora a spiegarsi il motivo di tanto astio nei suoi confronti. Nonostante il carattere altezzoso, determinato e indomito della nostra Vicky, il ragazzo è un mistero tutto da scoprire, il suo cuore ormai è ridotto ad un pezzo di ghiaccio, che niente al mondo sembra in grado di sciogliere. Forse gli occhi nocciola di una dolce fanciulla riusciranno a riportare alla luce i suoi sentimenti?

 

Aveva davvero pensato che lei fosse diventata un po’ più adulta. E invece era ancora una ragazzina che credeva alle fiabe, con la sola differenza che adesso credeva alle storie di una certa Miss Austen.

 

Tra gli altri personaggi vi è Althea, sorella maggiore di Vicky, legittima erede della tenuta di Oakbridge e moglie di Lord Dain. Ma non è tutto oro ciò che è luce, la giovane ben presto si ritrova vittima di violenza domestica da parte del marito: qualsiasi sentimento tra loro è stato distrutto e tra le macerie di ciò che è stato vi è rimasto soltanto dolore e paura. L’unica cosa che la ragazza può fare è fuggire dalle grinfie di Dain e ritornare a casa dai suoi genitori, tra le braccia della sua famiglia, che non le negherebbe mai l’aiuto e l’amore incondizionato che merita. E indovinate un po’ a quando risale la fuga di Althea? Proprio lo stesso giorno in cui sua sorella Vicky viene aggredita misteriosamente. Coincidenze? Io non credo…



I giorni passano, le aggressioni alla famiglia Aston aumentano e la situazione sta sfuggendo di mano. Inoltre, su Oakbridge grava il peso del famigerato Lord Dain, ancora marito di Althea a tutti gli effetti, che incombe sulla tenuta familiare come un malevolo presagio. A quei tempi, nel pieno dell’Ottocento, non era così facile per una donna divorziare dal marito, neppure in caso di violenza. Il perfido Dain ha fiutato il valore di Oakbridge ed è disposto a tutto pur di appropriarsene. L’unico modo per salvare la tenuta è soltanto uno: Lady Victoria dovrà trovare marito il più in fretta possibile. Tra rocamboleschi corteggiamenti e aggressioni sospette, Vicky conoscerà dei corteggiatori che potrebbero rivelarsi degli ottimi partiti… o il suo cuore ormai appartiene a qualcun altro?

 

Il ballo della duchessa di Rutherford era il primo evento importante della stagione, e molti lo consideravano l’inaugurazione ufficiosa del mercato matrimoniale. Vicky arricciò il naso, poi si ricompose e si sforzò di sorridere. Quella sera avrebbe semplicemente dovuto comportarsi come Fanny Price; annuire, sorridere e tenere per sé le proprie opinioni. Non sarebbe stato facile ma avrebbe mantenuto la promessa fatta ad Althea, a ogni costo.

 

Il signor Carmichael sembra aver attirato le attenzioni della protagonista: un perfetto dongiovanni, in grado di ammaliare qualsiasi donna grazie all’innato carisma e al fascino irresistibile che possiede. Neanche Vicky sembra esserne immune, tanto che la ragazza ne rimane ben presto conquistata: la corte spietata del gentiluomo eclissa la presenza di tutti gli altri corteggiatori, ma la nostra Lady Victoria sente che c’è qualcosa di sbagliato in tutto questo. Sono i sospetti di Tom sul suo ipotetico fidanzato ad impedirle di fidarsi totalmente di lui?

 

Vicky sospirò. <<Nulla. Voglio un marito di cui possa fidarmi.

Qualcuno che chieda la mia opinione e poi la ascolti veramente. Non qualcuno che mi umili in una sala da ballo piena di gente trattandomi come una bambinetta sciocca.>>

 

Bello il modo in cui l’autrice descrive il rapporto tra Althea e Victoria, così diverse tra loro eppure molto simili, unite da un filo tanto sottile quanto indistruttibile, un legame che niente al mondo potrà mai spezzare. Ricordano molto Lizzie e Jane, le deliziose sorelle Bennett di “Orgoglio e Pregiudizio”. Nei romanzi della Austen, però, il lieto fine è imprescindibile: attraverso ironia e insegnamenti morali, per ogni protagonista femminile arriva sempre il momento del riscatto e della felicità tanto agognata. Nel caso della Cohen, invece, l’elemento del mistero ostacola il tutto, portando i personaggi su una strada completamente diversa da quella che il lettore immaginava. Vicky e Althea riusciranno ad avere il loro “lieto fine”?


Personalmente, io adoro questo genere di libri: sono cresciuta leggendo i classici della Austen, ho ammirato l'arguzia e la pungente ironia di Fanny Price, ho invidiato il carattere sicuro e a tratti altezzoso di Emma Woodhouse, ma soprattutto ho amato l'indipendenza e il carattere ribelle ed emancipato della bellissima Elizabeth Bennett. E la nostra protagonista, anche lei appassionata lettrice di romanzi, ha molto in comune con le eroine descritte dalla zia Jane

 

Le tematiche affrontate sono importanti: con un linguaggio scorrevole e curato, Jennieke Cohen riesce a trattare argomenti delicati e non facili da descrivere, come la violenza tra le mura domestiche. Il tutto merita un ulteriore plauso per le innumerevoli ricerche approfondite che la scrittrice ha condotto riguardo al divorzio nell’età ottocentesca, come dimostra anche la nota finale dell’autrice. Inoltre, i personaggi sono ben caratterizzati: ognuno di loro ha una funzione specifica, un ruolo che si svelerà lungo il corso degli eventi, che andrà ad incastrarsi perfettamente ai tasselli del puzzle di questa intrigante storia.

 

Ma la Cohen non si è limitata soltanto a questo: ha saputo anche alleggerire i toni del romanzo attraverso un sapiente utilizzo dell’ironia, descrivendo i balli a cui Lady Victoria è costretta a partecipare per trovare marito e gli esilaranti appuntamenti della giovane con gli ipotetici corteggiatori. Un romanzo che ammalia e affascina allo stesso tempo, mixando all’amore la giusta dose di suspence e mistero per ottenere una ricetta perfetta, stuzzicante ed esplosiva. Un delizioso “confettino rosa”, romantico ed intrigante al punto giusto, senza risultare troppo dolce e “zuccheroso”. Da leggere assolutamente, magari accompagnando il momento della lettura con una buonissima tazza di tè, per immergersi ancora di più nell’ambiente ottocentesco. Ottimo lavoro, Zia Jane ne sarebbe orgogliosa.


 

















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