Recensione: Arma Infero – Fabio Carta

dicembre 31, 2021

“Arma Infero” è una saga scritta da Fabio Carta e risulta composta da tre capitoli: tutto ha inizio con “Il Mastro di Forgia”, il libro di cui vi parlerò in questa recensione, poi la storia proseguirà con i volumi successivi, “I Cieli di Muareb” e “Il Risveglio del Pagan”.
 
<<E ora, fratelli, lasciate che vi narri di quei tempi, in cui le nuvole correvano rapide sopra gli aspri calanchi e di quando Lakon combatté per noi>>

 

Titolo: Arma Infero
Autore: Fabio Carta
Genere: Fantascientifico
Editore: Inspired Digital Publishing
 

Trama

 

Su Muareb, un remoto pianeta anticamente colonizzato dall’uomo, langue una civiltà che piange sulle ceneri e le macerie di un devastante conflitto. Tra le rovine v’è Karan, vecchio e malato, che narra in prima persona della sua gioventù, della sua amicizia con colui che fu condottiero, martire e spietato boia in quella guerra apocalittica. Costui è Lakon. Emerso misteriosamente da un passato mitico e distorto, piomba dal cielo, alieno ed estraneo, sulle terre della Falange, il brutale popolo che lo accoglie e che lo forgia prima come schiavo, poi servo e tecnico di guerra, ossia “Mastro di Forgia”, ed infine guerriero, cavaliere di zodion, gli arcani veicoli viventi delle milizie coloniali. Ed è subito guerra, giacché l’ascesa di Lakon è il segno premonitore di quel grande conflitto i cui eventi lui è destinato a cavalcare, verso l’inevitabile distruzione che su tutto incombe.

 

Recensione

 

“Il Mastro di Forgia”, come vi ho già detto, introduce il lettore in questa meravigliosa saga, che vi terrà con il fiato sospeso fino all'ultima pagina. Tutto ha inizio sul pianeta di Muareb, colonizzato nell'antichità da alcuni terrestri. Ma lo scenario odierno è davvero agghiacciante: a causa di una grande guerra, il pianeta è ridotto ad un cumulo di macerie, l'aria è diventata radioattiva, irrespirabile e tutto intorno regna incontrastata una tremenda desolazione. Tra il silenzio di un pianeta ormai morente, spicca la voce di Karan, un anziano ormai stanco e ammalato, il quale inizia a raccontare ad un gruppo di giovani gli eventi più importanti del suo passato. È così che il vecchio inizierà a parlare anche di Lakon, suo caro amico e personaggio controverso all'interno del romanzo, rievocando il passato di una terra tanto forte ed imponente come quella di Muareb.

 

Lakon allora rappresentava per me un enigma ancora da svelare, una faccenda in sospeso da tanti anni che stuzzicava la mia testardaggine, una novità portatrice di aria fresca nella stantia, passiva e noiosa routine.

 

Lakon è una sorta di alieno, piovuto dal cielo, dal carisma particolare. Lo si avvince già dal modo in cui si rivolge a Karan, con appellativi ed epiteti dal sentore quasi epico, scelti magistralmente dall’autore. Non voglio svelarvi molto riguardo alla trama, almeno non più del necessario, perché credo che il lettore debba scoprire da solo ciò che succede all'interno del romanzo, assaporando pagina dopo pagina il sentore di antico, arcano e al contempo anche "moderno" di ogni avvenimento. Il Nexus, una parte del cervello umano che viene repressa in quanto pericolosa e sconosciuta, il rapporto tra Karan e Lakon, ricco di numerose sfaccettature, l’ascesa di quest’ultimo da Mastro di Forgia a martire tiranno, intrecciati alle altre vicende, vi terranno col fiato sospeso fino alla fine del romanzo. Ma vi è spazio anche per l’amore, non soltanto per la guerra, con la figura di Luthien, la donna amata da Karan.

 

C’era altresì chi sosteneva che il Nexus fosse un marchio indelebile in ogni uomo, capace di tramandarsi di padre in figlio, un insidioso cervello parallelo che consentiva la connessione con l’entità dominatrice aliena, che tutto vedeva e tutto sapeva; e il cui pensiero vagava tra le stelle ignorando tempo e distanza. Una potenza in grado di annientare la personalità e sottomettere all’istante la mente di chi avesse avuto l’ardire di approcciarsi alla sua immensa vastità.

 

Arma Infero è un libro insolito, originale e ricco di elementi così innovativi che mi hanno davvero sorpreso, nella maggior parte dei casi in maniera positiva. La trama è molto complessa, ben definita e ricca di avvenimenti importanti, così dettagliata da creare nella mente del lettore l'illusione di trovarsi davvero sul pianeta di Muareb, in balia di una guerra e delle nefaste conseguenze che essa stessa ha portato. L'ambientazione è molto curata e minuziosa, con lunghe descrizioni dei posti in cui si svolge la storia. Per alcuni potrebbero sembrare superflue e ridondanti, io personalmente le ho apprezzate molto, perché mi hanno aiutato ad immedesimarmi sempre di più nella vicenda narrata, dandomi un'idea più chiara dei luoghi in cui si svolge la storia.

 

Non vi sono regole nella Mente se non il pensiero da essa stessa prodotto, ora e qui.

Come un dio, ella risponde solo a se stessa: nessuna regola. In essa tutto è concesso.

 

Il principale mezzo di trasporto dei cavalieri è lo zodion. All'interno del romanzo è presente una dettagliata descrizione di questo mezzo, importantissima per aver chiare le idee sulla società di Muareb. In generale, troppe descrizioni non mi piacciono, ma se sono ben scritte, come in questo caso, diventa un piacere leggerle.

 

<<Ogni Zodion in questo piazzale esala il profumo di un passato pieno di gloria infinita. Respiratela quindi, respiratela a pieni polmoni! Sentite l’aria ionizzata dalle turbine a micro-fusione? Sentite l’odore metallico delle fasce di fulleren? Lo sentite, vero? E quello delle rocce frantumate dalle ruote dentate, lo sentite? È il profumo della millenaria tradizione della colonizzazione umana di Muareb. A noi sta il compito di preservarla e tentare di svilupparla, di affinarla; ma non con presuntuose alzate d’ingegno, semmai con piccole migliorie.

 

Non è un libro adatto a chi desidera sapere tutto e “subito”, c'è bisogno di pazienza per scoprire questo romanzo ed apprezzarlo appieno. La mole di pagine è abbastanza sostenuta, ma vi assicuro che, una volta preso il ritmo e anche confidenza con lo stile di scrittura e il linguaggio utilizzato da Fabio Carta, il tutto prenderà una nuova piega e scorrerà via in maniera piacevole. Solo così potrete apprezzare davvero questo libro, lasciandolo fluire e permettendogli di scorrere libero, pagina dopo pagina, facendovi travolgere dalle emozioni e dagli avvenimenti descritti.

 

 

I personaggi sono ben delineati, originali e dalla precisa caratterizzazione psicologica: ognuno di loro ha un ruolo, ogni loro azione ha un "perché", vi è un pensiero alle spalle da parte di ogni personaggio che lo porta ad agire in un determinato modo. E badate che non è detto tutto scontato: in molti romanzi che ho letto sembrava a volte che i protagonisti agissero senza avere un motivo, era come se alcune azioni fossero dettate da comportamenti "non giustificati" o, forse, a cui è stata data poca importanza. Si vede che Fabio Carta ha condotto un ottimo lavoro di ricerca psicologica relativo ai personaggi. Il linguaggio è quasi "aulico", ricercato, ricco di termini desueti e talvolta poco utilizzati nel quotidiano. Per alcuni, questo modo di esprimersi non è di facile comprensione, oppure potrebbe essere interpretato come una "forzatura", ma a mio avviso non si poteva utilizzare un linguaggio diverso in un romanzo come questo.

 

Solo nella gloria, immortale memoria di sé, impressa nella storia da gesta grandiose: l’unico vero modo che aveva un cavaliere per sconfiggere la morte.

 

Come accade con i personaggi, sembra che anche le parole siano state scelte con attenzione. L'autore stesso, a mio parere, ha scelto un linguaggio miratamente forbito per identificarsi ancor di più nella figura di Karan: il suo modo di esprimersi e di parlare sembra provenire da un'altra epoca e questo non fa altro che aumentare il fascino del romanzo stesso. È impossibile scegliere una categoria in cui identificare o incasellare questo libro: sembrerebbe inizialmente un romanzo fantascientifico, ma include un sé un vero e proprio “mondo parallelo” dal punto di vista letterario, mescolando tra loro diversi generi letterari e creando come risultato un romanzo unico nel suo genere, accattivante ed originale, ricco e dettagliato, che vi farà desiderare di saperne sempre di più riguardo a questa splendida storia. Consigliato a coloro che vogliono immergersi in un universo diverso, in un pianeta lontano nel tempo e ricco di storie da raccontare.


Valutazione: 🌟🌟🌟🌟

Rachel




 

 

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