Recensione: Storia di un numero – Davide Rossi

dicembre 30, 2021

Una terra tanto lontana, ricca e meravigliosa ma altrettanto difficile, in cui il futuro è incerto e non si ha alcuna possibilità di sfuggire al proprio destino. Si può scappare da un luogo in cui tutto sembra essere già scritto? In un Paese in cui il cambiamento e la realizzazione personale sono una chimera quasi irraggiungibile, bisogna lasciarsi tutto alle spalle per migliorare la propria situazione e tentare di inseguire i propri sogni. Ma per farlo ci vuole coraggio, una forza d’animo che il nostro protagonista Kenny riesce a trovare in sé stesso e che gli permette di farsi strada in un viaggio difficile, pericoloso e pieno di insidie, verso l’Italia.
 

Titolo: Storia di un numero
Autore: Davide Rossi
Genere: Narrativa
Editore: Rossini

 

Trama

 

Un numero non è fine a se stesso: ha un'esistenza, una storia, un inizio e una fine. Un numero può essere umano, vivere e morire. In una contemporaneità corrosa dalla malavita e dall'opportunismo, Kenny nasce in un piccolo stato africano, flagellato dalla povertà, messo in ginocchio dalla corruzione, dimenticato e disprezzato dagli stessi esseri viventi. Condizioni disperate per chiunque abbia un minimo di misericordia per se stesso, difficilmente sopportabile per la sua natura estrema che si impone nella quotidianità sugli esseri viventi. La sua infanzia la trascorre a osservare il mondo che gli ruota intorno, che ansima, grida, muore, violento e insensato. Lui scruta, annota, studia e prova a conformarsi, ad adeguarsi alla realtà, che cruda e violenta si manifesta, investendolo senza freni: la sparizione del padre, il trasloco in un'altra zona, la morte della adorata zia, la presunta anormalità. A confortarlo e a salvarlo dalla solitudine c'è lo studio, i pensieri, vivaci e senza limiti, la curiosità verso l'ignoto e la natura. Camaleonte decide di adattarsi, di vivere secondo i canoni imposti senza rischiare, coltivando un'irrazionale voglia di responsabilità. Ciò non lo salva dai suoi simili, spietati e potenti, che lo costringono a scappare via dalla sua terra, verso un ignoto chiamato Europa. Un viaggio lungo e pericoloso, attraverso posti incantevoli abitati da personaggi senza scrupoli, poveri diavoli, disperati, dalla sopravvivenza e dalla morte. Storie di tanti numeri uniti nella speranza di una resurrezione e dall'infame destino di rappresentare solo delle anonime cifre. Un percorso lungo, attraverso deserto e mare, prigionia e amore, fra carcasse umane e di civiltà.

 

Recensione

 

<<Sai cosa ti serve per partire?>>

<<I soldi?>> risposi.

<<No>> ridendo <<quelli servono a chi non ha il cervello>>, mi allungò una vecchia valigia di finta pelle, nera, tagliata in più punti, scolorita. <<Prendila, e riempila di tutte le tue speranze. Questo è tutto quello che ti serve. Speranza e tenacia>>. Si allontanò. <<Addio>>.

 

Questo romanzo è uno di quelli che lascia dentro un segno profondo, delle piccole cicatrici che il lettore si porterà dietro per tutta la durata del libro e non solo. Tante volte ci chiediamo come sia la vita al di fuori delle nostre mura domestiche, oltre la nostra quotidianità, ma spesso non ci rendiamo conto di ciò che ci circonda. Non è sempre colpa nostra, anzi, noi siamo stati fortunati ad essere nati in un Paese in cui, nonostante le difficoltà, non manca niente per poter provare a vivere. C’è gente, al di là dell’uscio della nostra casa, che combatte per la sopravvivenza, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, per ogni respiro. E l’Africa non è poi così lontana…

 

<<L’anima…>>. La risposta a ogni quesito. Ma l’anima ha ricordi? Le sensazioni provate, le cose viste, i desideri. Non piansi, strinsi solo i pugni.

 

Completamente diverso dagli altri libri letti in precedenza, mi ha sorpreso come pochi altri romanzi hanno saputo fare. Ammetto di non aver mai dato a questo argomento la giusta importanza, forse perché semplicemente non lo sentivo “vicino” a me. Non fraintendetemi, non è che io sia una persona superficiale, che non dà il giusto peso a realtà simili, è che leggendo questo romanzo chiunque si accorgerebbe di quanto, in realtà, le problematiche da affrontare sono molto diverse e soprattutto più brutali di ciò che un qualsiasi cittadino occidentale si aspetti. Siamo fortunati a non dover combattere la fame, la sete in ogni momento, per provare a sopravvivere, di questo non dovremmo mai dimenticarci.

 

Ho deciso di prendere in mano la mia vita, e non potrei fare altrimenti. Fingere per continuare con questa esistenza sarebbe solo un lento trascinarsi per il mondo, vivendo in una gabbia soffocante da cui desidererei fuggire.

 

Questo libro vi metterà di fronte alla realtà vera, quella che un ragazzo africano si trova ad affrontare nel disperato viaggio verso la sua Terra Promessa, l’Italia. Gli unici bagagli che Kenny porta con sé sono costituiti dai valori fondamentali che la madre gli ha insegnato, l’amore per la famiglia e tante, tante speranze. Ma i sogni non bastano a garantirgli un percorso sereno e privo di difficoltà, anzi, il giovane si troverà ad avere a che fare con il male vero e proprio, con la cattiveria umana più profonda e spietata che esiste, imparando sulla sua pelle che non sempre basta essere pieni di buone aspettative per il futuro, anzi, in realtà come quella africana, tutto sembra essere già scritto. E si è già molto fortunati se si ha modo di sopravvivere dignitosamente, vivendo giornate semplici che si ripetono sempre uguali, senza la speranza o la possibilità di puntare in alto e mirare a qualcosa di migliore. Ma questo a Kenny non basta, desidera di più per sé stesso. Scappare è una scelta che richiede enorme coraggio, sarà sufficiente per farsi strada e intraprendere il viaggio verso l’Europa che tanto desidera?

 

<<Il tempo è la chiave, il pensiero la serratura. Devi pensare che non hai tempo, allora agirai sempre d’impulso nella vita, aggirando le paure>>.

 

Una valigia colma di speranza e una forza che pochi uomini al mondo possiedono, le uniche armi per sopravvivere. Lasciare la propria famiglia, la propria nazione, è sempre difficile, ma il sogno di vivere una vita migliore e di realizzarsi è più forte di qualsiasi altro desiderio. In una terra come l’Africa, tanto bella e ricca quanto crudele e poco sfruttata, il nostro protagonista si sente in gabbia, non è libero di esprimersi pienamente, non ha modo di crescere come persona e di sentirsi finalmente realizzato. Per questo decide di lasciarsi tutto alle spalle per un futuro incerto, per inseguire una chimera, una stella cometa che brilla lontana nel cielo, piccola e splendente, una flebile speranza di cambiamento.

 

Eravamo spettri, senza identità. Lui per me era un numero, il due, e io per lui ero l’altro due. <<Uno e due>> esordì entrando un uomo incappucciato, Un’altra voce mai udita prima, non dura, solo severa. <<Non avete una famiglia?>>. Scossi la testa.

 

Più si allontana dalla sua terra d’origine, più l’astro che rincorre disperatamente, scontrandosi con le dune e i pericoli del deserto, diventa sempre più luminoso. Ma la luce, come sempre, viene offuscata dalle tenebre, un baratro in cui il nostro protagonista cade diverse volte. Ma il luccichio di quella stella non si spegne mai e dona al ragazzo la forza necessaria per affrontare la schiavitù, la tortura, il dolore fisico e l’angoscia per la propria famiglia. Le tappe del percorso verso la terra dei sogni sono lunghe e dolorose, intrise di terrore: chiunque può essere tuo nemico, il male può celarsi dietro qualsiasi cosa e, per rimanere in vita, bisogna combattere con le unghie e con i denti per la sopravvivenza.

 

<<Questo, ragazzo, non è un mondo facile, il paese dei balocchi è lontano anni luce. Gli africani non scappano solo dalla povertà, ma anche dagli altri africani. Sono sicuro che anche tu stai scappando da qualche africano>>.

 

Perché in un’Africa tanto bella quanto insidiosa e crudele, in un viaggio della speranza verso un futuro migliore, si arriva a perdere la propria identità, diventando niente di più che semplici “numeri”. La dignità umana di Kenny viene calpestata, distrutta, cancellata, ma la sua grande forza d’animo gli dà il coraggio di affrontare qualsiasi ostacolo l’infame destino decida di mettergli avanti nel suo impervio cammino. Vede la morte dipingersi di fronte a lui, la sente, ne percepisce ogni sfumatura di terrore e paura, ma continua il suo percorso, inseguito dal male che può celarsi dietro ogni angolo, anche negli occhi di un amico. Perché il dolore ti cambia, ti fa diventare un’altra persona una volta che ti corrode dentro, senza possibilità di tornare indietro. Ma il nostro protagonista rimane integro nei suoi valori e va avanti, a qualsiasi costo, per realizzare il suo sogno. L’amore bussa alla sua porta e lo rende più maturo, più consapevole e anche più responsabile, contribuendo a plasmare la sua personalità e lascerà un segno indelebile nella sua anima, un marchio che non lo abbandonerà mai, neanche in futuro.

 

Le chiesi di nuovo il nome, ma lei, seriosamente, mi ribadì che lì eravamo numeri, e come tali esistevamo.

 

Lei e io, due numeri, due anime in fuga dal mondo, dalle loro scelte, dalle loro vite, probabilmente dagli esseri umani. Dormimmo consci di rischiare la vita a fermarci.

 

Un viaggio alla scoperta di una realtà diversa da quella che viviamo, di cui sentiamo solo parlare in televisione, ma vi assicuro che, leggendo questo libro, vi sembrerà di averla vissuta quasi in prima persona e di non averci mai dato la giusta importanza. L’autore, con un linguaggio semplice e curato, arriva al cuore del lettore in maniera diretta e non brusca: la sua è una verità che si fa spazio nell’anima e, una volta entrata, non vi abbandonerà più. Non sarete più le stesse persone che eravate prima, avrete in voi una consapevolezza diversa, non vi limiterete soltanto a sapere che esiste una realtà dolorosa e brutale al di fuori del nostro continente, ma la vivrete insieme al protagonista, pagina dopo pagina. L’immigrazione non è mai stata una tematica facile da affrontare e io stessa, leggendo questo libro, mi sono accorta di non aver mai realmente pensato a ciò che una terra bellissima come l’Africa ha da offrire, nel bene e nel male. Sono stata felice di leggere questo romanzo, è un libro che consiglio a tutti coloro che vogliono sentirsi parte del mondo in maniera totale, completa, catturandone ogni sfumatura, dalla più terrificante alla più dolce. Perché il mondo in cui viviamo è un posto bellissimo, dovremmo tutti fare di più, impegnarci nella solidarietà, per evitare che una semplice eclissi possa oscurare il sole che ci illumina e permetta solo alle tenebre di farsi spazio nella nostra vita.

 

Valutazione: 🌟🌟🌟🌟

Rachel






You Might Also Like

0 comments

Popular Posts

Like us on Facebook

Instagram