Recensione: Xenodiversità – Luca Colaneri

marzo 17, 2022

Un libro originale, inusuale, in cui vi è racchiuso un ideale dall'importanza straordinaria: la storia del capitano Shaw e del suo equipaggio, all'interno di un'astronave spaziale, come metafora della vita stessa, dell'uguaglianza tra i popoli, della convivenza e della condivisione tra individui appartenenti a razze diverse, incorniciata da un amore tenue e delicato che non conosce confini. 


Titolo: Xenodiversità
Autore: Luca Colaneri
Genere: Romanzo di fantascienza
Editore: Self Publishing

 

Trama

 

Al capitano di vascello Joshua Shaw, caduto in disgrazia, tocca un compito apparentemente impossibile: comandare il primo equipaggio interspecie della Federazione. Per la prima volta un'astronave avrà a bordo membri di numerose specie differenti: un incubo logistico, ma soprattutto relazionale. Nella fantascienza classica tale coabitazione è spesso presentata come del tutto normale e priva di particolari problemi, ma sarebbe davvero così semplice far cooperare e convivere Raustiani, Niceriani, Lanas, Litiani...? Tra vicende tragicomiche, trovate improvvisate e molti scivoloni, il capitano Shaw proverà ad essere all'altezza dell'incarico, con l'aiuto della xenobiologa Sing e del cuoco Freyman. Una frase latina amata dal capitano è "per aspera ad astra": sarà la guerra contro i Vastar a offrire al suo equipaggio il campo di battaglia conclusivo sul quale sperimentarne la validità.


Scritto in forma di diario, Xenodiversità è un romanzo breve di fantascienza che parla di diversità, paura dei cambiamenti, lealtà e amore. È adatto sia a un pubblico adulto che adolescente.

 

 

Recensione

 

“Buongiorno a tutti. Mi chiamo Joshua Shaw, e sono il vostro nuovo ufficiale comandante. Avrete modo di conoscermi tutti da vicino, visto che trascorreremo insieme parecchio tempo… e che ci addestreremo insieme a diventare il primo equipaggio interspecie della flotta federale. Come probabilmente vi avranno già detto, non amo né minacciare chi è sotto il mio comando di chissà quali terribili ripercussioni in caso non sia all’altezza delle mie aspettative, né blandire con la promessa di futuri gloriosi o gite di piacere a spasso per l’universo.”

 

Cosa vi viene in mente se vi nomino il genere “romanzo di fantascienza”? Creature inventate, mai viste prima, che popolano pianeti altrettanto diversi e molto probabilmente impegnati in dure battaglie per la loro sopravvivenza. Ma l’autore, in questo caso, ha fatto molto di più: Luca Colaneri ha dato vita ad un romanzo originale come pochi, in cui vi sono diversi tipi di creature fantascientifiche che tentano di convivere, mescolandosi ad altre. Un libro tanto breve quanto intenso, ricco di emozioni, che trasporta il lettore in una dimensione diversa dalla quotidianità di tutti i giorni, ma al contempo attuale per gli argomenti trattati.

 

Terra4 per i militari è molto di più che un satellite artificiale che ruota pigramente intorno alla Terra, insieme agli altri sei. È la Mecca, l’antica Roma, l’ombelico della guerra. È la sede del Centro di Coordinamento Interforze, che gestisce in modo unificato le operazioni militari federali in tutta la galassia conosciuta.

Enormi antenne epi-luce che sporgono un po’ ovunque la rendono ai miei occhi simile a un gigantesco e sgraziato istrice. Nella realtà si tratta soprattutto di un simbolo: sono infatti migliaia le stazioni militari in cloud sparse su tutti i pianeti della Federazione. Ma per l’immaginario comune era importante che esistesse una sede, e che fosse intorno alla cara vecchia Terra.

 

Questo romanzo parla di un viaggio all’interno di un’astronave spaziale, capeggiata dal capitano Shaw, che possiede una sorta di intelligenza artificiale al suo interno, Teddy, una IAP militare che lo aiuta nel prendere le sue decisioni. Convivere già in una stessa casa è difficile, figuriamoci cosa potrebbe accadere all’interno di un’astronave, dove vi sono diversi tipi di creature che tentano di farsi spazio e cooperare tutti insieme. Il compito del capitano Shaw è proprio questo: vigilare e sorvegliare tutto ciò che succede, con l’aiuto di una figura dalla cruciale importanza, la xenobiologa Sing. Tutto è in biblico, tutto è nuovo all’interno di questa curiosa astronave, ogni elemento deve accettare la presenza di individui diversi e contemporaneamente tentare di emergere, per non perdere la propria identità.

 

“Capitano, nessuno in passato ha mai nemmeno tentato di far convivere tante specie senzienti diverse per un periodo di tempo prolungato quanto una missione spaziale, ma soprattutto, mai in uno spazio così piccolo. E il motivo è semplice. È un suicidio. Una nave spaziale, per quanto grande, è un ambiente angusto, e i problemi inerenti la privacy, le usanze specifiche di ciascuna specie…”

 

Una figura molto importante, che ho apprezzato molto per la delicatezza con cui è stata descritta è la dottoressa Melania Sing, xenobiologa dal carattere forte e combattivo, al contempo sensibile e dolce, che diventa ben presto parte integrante di questo splendido progetto. Fin da subito, è evidente la sua ammirazione nei confronti del capitano Shaw, il quale la stima moltissimo dal punto di vista lavorativo e ricambia il suo interesse. Tra i due inizia un rapporto molto intenso, destinato ad andare oltre il semplice rapporto lavorativo, trasformandosi in un sentimento potente e viscerale, contornato da un’atmosfera impalpabile, immersa nell’infinità dello spazio. Il primo amore del nostro Capitano, una certa Celeste, appartenente ad un’altra specie, gli Xantiliani, nulla può a confronto di questa nuova passione per la dottoressa Sing, dal fascino potente e irresistibile.

 

Diversità… un valore, o un ostacolo? Qualcosa che allo stesso tempo attira, perché offre opportunità di crescita, e spaventa, per la paura innata di ciò che non conosciamo. Decisi che sarei stato un fifone a non provarci, e di non dare ascolto a quella parte di me che continuava a ripetermi “siete troppo diversi”. E così, un giorno, la baciai. E lei ricambiò.

 

Una delle tematiche principali trattate in questo libro è proprio il razzismo, l’errata convinzione di ritenere una persona o un determinato popolo superiore ad un altro, il più delle volte senza alcuna valida ragione. In questo romanzo, la xenofobia si mescola sapientemente ad altri ideali, tra cui il rispetto tra popoli diversi: l’uguaglianza non deve essere un semplice concetto espresso a parole, bisogna renderla concreta e considerare il prossimo come un nostro pari. Tra le altre tematiche descritte dall’autore, è da sottolineare anche il mobbing, i soprusi che avvengono in ambiente lavorativo, ai quali molto spesso è quasi impossibile tentare di reagire. Perché, il più delle volte, non è possibile trovare un motivo a questa subdola e infida forma di discriminazione? Semplice, chi lavora non ha alcun potere ed è costretto a sottostare alle condizioni che gli vengono dettate dall’alto. Ma il nostro capitano Shaw, con coraggio e determinazione, fa di tutto per cercare di distinguersi e non abbassarsi al suo superiore, il capitano Moore, cercando al contempo di salvare anche tutto l’equipaggio.

 

“Grazie, ma ho riflettuto molto sull’accaduto, e credo di aver commesso un madornale errore.”

“Si riferisce all’ordine di abbordare?”

“No. Mi riferisco al fatto che nella storia della mia specie spesso degli individui sono stati ritenuti più idonei a certe mansioni per motivi etnici. Involontariamente sono caduto nello stesso errore, credo.”

“Me ne parli, la prego.”

“Avrà notato che gli umani hanno la pelle di colori diversi… c’è stato un lungo periodo nella storia passata della Terra in cui le persone sono state discriminate in base al colore della pelle.”

“Davvero? Io ignoravo.”

“È stato molto tempo fa. Ma è successo. Ad esempio in certe nazioni chi aveva la pelle scura è stato schiavizzato e destinato ai lavori più umili, come il lavoro nei campi. O peggio. Prima dell’epoca dei robot.”

 

L’avventura spaziale di Luca Colaneri è un viaggio non soltanto all’interno dello spazio, ma è anche un’incredibile occasione di integrazione tra diversi popoli, estranei tra loro ma al contempo molto simili, che cooperano ognuno per il bene dell’altro. Vi sono momenti difficili, di grande sconforto, ma l’arma per combatterli è affrontarli tutti insieme, sotto la guida e l’immenso coraggio del capitano Shaw, cercando di uscirne indenni. Il risultato è un arricchimento personale dal valore inestimabile, dall’ideale puro e quasi utopico, intriso di uguaglianza e fratellanza tra i popoli. Il grande rispetto che il capitano nutre nei confronti del suo equipaggio ne è l’esempio: egli sacrifica la sua stessa felicità per il bene comune, quale comandante lo avrebbe mai fatto? Un romanzo piacevole, scorrevole, dal linguaggio semplice e curato, ricco di descrizioni e intriso da un potente insegnamento morale, utile a tutti.

 

Cosa ci aspetta alla fine di questo nulla? Sarà così la morte, come il nero là fuori?

 

Per aspera ad astra.

 












 

 

 

 

 

 

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