Recensione: La pudicizia della pazzia – Anna Salvadei
aprile 24, 2022Un libro forte, intenso, che suscita nel lettore sentimenti importanti e dall’impatto immediato: tematiche importanti si mescolano sapientemente alla storia di Nausica, una giovane adolescente alle prese con i problemi inerenti alla sua età e con molto altro… misteri intricati e difficili da risolvere si intrecciano alla trama, donando alla storia una potenza e un’immediatezza senza precedenti, che lascerà il lettore ammaliato dalla scrittura di questo meraviglioso romanzo.
Titolo: La pudicizia della
pazzia
Autore: Anna Salvadei
Editore: Bookabook
Genere: Narrativa
Trama
L'ultimo anno di superiori riserva parecchie sorprese a Nausica, ragazza tenace ma insicura. Il primo giorno di scuola, infatti, ricompare Daniele, un bullo che per anni l'ha tormentata fino a costringerla a cambiare scuola. Nel frattempo, entrano in scena Aurora e Michele, compagni di classe di Nausica, che iniziano ad avere atteggiamenti insoliti e decisamente sospetti. Cosa c'è dietro?
Con il solo sostegno della famiglia e dell'amica Clara, Nausica si trova ad affrontare le trame perverse e pericolose che qualcuno sta ordendo alle sue spalle da tempo.
Recensione
Nausica, una giovane adolescente
ribelle e all’apparenza scontrosa, si trova ad affrontare i problemi tipici
della sua età, a cui si affiancano episodi di bullismo da parte di una compagna
di classe, la perfida Aurora Pascoli. Quest’ultima è, come la definiremmo noi,
la classica “principessa” del liceo, dalla bellezza sfolgorante, dai lineamenti
perfetti, con lunghissimi capelli biondi e meravigliosi occhi celesti, in cui
qualunque ragazzo ci si perderebbe dentro. Ma non lasciamoci ingannare dalle
apparenze, mai come in questo caso possono condurre alla menzogna e celare una
persona orribile e meschina: per invidia e per gelosia, Aurora è sempre pronta
a prendere in giro la nostra protagonista, dicendo falsità sul suo conto,
ferendo la sua grande sensibilità e mettendo in giro strane voci su di lei e la
sua famiglia. Interessante come la scrittrice descrive il carattere della
perfida “principessina” e il modo in cui si oppone Nausica, spesso aggressivo e
violento, totalmente in contrasto con il suo aspetto docile e la sua
personalità dolce e sensibile.
Me ne andai stizzita. Non era ancora detta l’ultima parola. Non le avrei mai permesso di rubarmelo.
Mi allontanai, lasciando sulla sua guancia il segno del mio rossetto chiaro: ne avevo il diritto.
Tutte stavano lontano da Daniele perché avevano capito che erano interessata a lui.
Tutte tranne Nausica.
Ma in realtà vi è un motivo a
tanta aggressività: da piccola, la nostra protagonista non è stata estranea ad
ulteriori atti di bullismo da parte di un certo Daniele, il quale l’ha
denigrata a tal punto da spingerla a cambiare scuola e a farle sviluppare una
sorta di aggressività latente nei confronti di chi la attacca. Ferite del
genere sono difficili da rimarginare e Nausica se le porterà dietro per tutta
la vita, nonostante faccia di tutto per liberarsene e vivere tranquilla: questi
segni ti marchiano dentro, non lasciano ferite visibili all’esterno ma un
dolore che ti lacera l’anima e ti porta ad essere, in parte, “diversa”, impedendoti
di venire fuori per ciò che sei. Anna Salvadei, con una scrittura fluida e
fortemente introspettiva, ci permette di entrare nell’anima della protagonista
e di leggervi dentro ogni suo tormento, di capire il perché di ogni sua
lacrima, rendendo il lettore partecipe di tutta la sofferenza che la giovane
adolescente prova nel profondo della sua anima.
Immediatamente il mio passato doloroso riprese forma davanti ai miei occhi.
Daniele Fontana.
Avevo conosciuto Daniele alle elementari, per sfortuna. Durante tutti quegli anni non aveva fatto altro che prendermi in giro per la forma paffuta del mio corpo. Mi aveva stuzzicata e derisa insieme ai suoi amici ebeti. Poi mio padre era morto e nessuno aveva avuto più il coraggio di avvicinarsi a me.
Nessuno tranne Daniele.
Lui aveva continuato a importunarmi come se non fosse mai accaduto nulla.
Giorno dopo giorno.
Anno dopo anno.
Un giorno, però, tutto cambia:
nella vita di Nausica si riaffaccia il passato, una persona che credeva non
avrebbe più rivisto e che avrebbe desiderato le stessa alla larga per sempre.
Tra i banchi di scuola incontra di nuovo Daniele, questa volta cresciuto, molto
diverso dal bambino scontroso e cattivo che aveva conosciuto prima. In breve
tempo, dopo un’iniziale ritrosia da parte della protagonista, i due iniziano a
stringere amicizia e le cose prendono una piega ben diversa dal passato. Mi è
piaciuto molto il modo in cui la scrittrice, entrando in punta di piedi nella
vita di Daniele, descrive i tormenti interiori del ragazzo e fornisce al
lettore una valida spiegazione riguardo al comportamento di quest’ultimo quando
era soltanto un ragazzino, anche lui sopraffatto dal dolore e dalle ingiustizie
della vita. Tra Nausica e Daniele nasce un sentimento forte e reciproco,
destinato a trasformarsi ben presto in un qualcosa di più profondo… ma sarà
davvero così?
<<Perché?>>
<<Perché cosa?>>
<<Perché lo facevi? Perché io?>>
<<È difficile da spiegare, non so se potrai capire.>>
Ancora una volta, il perfido
destino rimescola le carte in tavola e ci mette lo zampino: in classe della
nostra protagonista vi è anche Michele, un ragazzo apparentemente allegro e
divertente, da sempre innamorato di Nausica e mai corrisposto. Sentendosi
minacciato dal sentimento che sta nascendo tra la sua amata e il rivale, decide
di passare all’attacco, chiedendo l’aiuto della perfida Aurora che, guarda
caso, si sta innamorando proprio di Daniele. Entrambi mettono a punto un piano
machiavellico, studiando ogni dettaglio e calcolando ogni possibile mossa, in
modo che nulla possa andare storto. La protagonista, ignara di tutto, vuole
bene a Michele e gli concede la giusta fiducia che si darebbe ad un buon amico,
ma presto capirà che la situazione è ben diversa da come credeva che fosse e si
ritroverà incastrata in un perfido e crudele gioco a suo danno, in cui lei e lo
sfortunato Daniele non sono altro che delle semplici pedine da muovere
sull’imprevedibile scacchiera della vita. Il mistero si intreccerà alla loro
storia, incastrando trame diverse e dando spazio a nuovi personaggi, creando un
gioco perverso dal quale sembra impossibile uscirne indenni.
Il mio piano era più che perfetto, mio padre sarebbe stato orgoglioso di me. Non solo lui avrebbe ottenuto ciò che voleva, ma lo avrei ottenuto anche io.
Tutto grazie alla mia Nausica.
Il giorno successivo iniziai a preparare il terreno per ciò che sarebbe accaduto a gennaio. Sarebbe stata dura, ma potevo farcela. Mesi di preparazione per un finale con i fiocchi.
Tutto si sarebbe concluso con la mia vittoria.
Questo non è un semplice romanzo,
è molto di più: contiene al suo interno elementi che lo assimilano al giallo,
al thriller, oltre che una storia d’amore per certi versi molto lontana
dall’idea di romantico e passionale che siamo abituati a leggere. L’amore è il
motore che muove il tutto, è la forza scatenante le reazioni di ogni singolo
personaggio, dalle più nobili alle più infime, nel bene e nel male. Ma l’amore
non viene visto solamente nella sua accezione più pura, viene descritto anche
come “possesso”, come sentimento che, estremizzato, porta alla follia. Perché è
così che la violenza e l’ossessione portano ad essere, ti rendono pazzo,
vulnerabile e pericoloso, per te stesso e soprattutto per gli altri, per chi ti
circonda e per le ignare vittime di un comportamento che non ha nulla di
giustificabile.
Era possibile che un pazzo del genere conservasse in sé un sentimento come la pudicizia? O forse era la pudicizia parte stessa della sua pazzia?
Anna Salvadei ha creato un
piccolo capolavoro, intrecciando tematiche di primaria importanza come il
bullismo con altre ancora più forti, come la violenza, l’aggressività e la pazzia,
vista quasi come malattia mentale. Ogni personaggio è un tassello importante
all’interno della trama, è la tessera di un puzzle intricato e misterioso, di
cui soltanto alla fine si avrà un quadro chiaro e completo. Un cubo di Rubik
dalle mille sfaccettature, un romanzo che vi terrà incollati dalla prima
all’ultima pagina, ricco di colpi di scena eclatanti, alternati a momenti di
pura follia. L’amore visto nella duplice accezione di eros e tanathos,
di amore e morte, di bene e male, intriso di odio e pazzia, che si contrappone
alla genuinità originale di un sentimento profondo e passionale. Leggetelo, non
ve ne pentirete.
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