Recensione: Diana – La favola della Principessa Triste – Julie Heiland

dicembre 07, 2022

Un romanzo che narra la storia di una delle principesse più conosciute e amate di tutto il mondo, Lady D, raccontando la sua adolescenza, il primo incontro con il principe Carlo d’Inghilterra e il matrimonio da favola tra i due innamorati. Ma il loro amore sarà davvero una fiaba? L’ingombrante presenza di un’altra donna, Camilla Parker Bowles, la freddezza del marito Carlo, il rigido protocollo inglese portano la giovane principessa ad un punto di non ritorno: sceglierà un amore mai ricambiato o il rispetto per sé stessa?

 

Titolo: Diana – La favola della Principessa Triste
Autore: Julie Heiland
Genere: Narrativa biografica
Editore: Giunti Editore

 

Trama

 

Londra, 1977. Quando incontra per la prima volta il principe Carlo, davanti ai quadri della galleria di Althorp House, Diana è appena una ragazza: timida, gli occhi azzurri, le guance sempre arrossate, un'irrefrenabile voglia di ballare. Carlo, di tredici anni più grande, indossa una delle sue tipiche giacche di tweed e la incanta con la sua profonda cultura. Ma chi può immaginare che quella che nasce come una cotta giovanile, se pur con il futuro re d'Inghilterra, sia una storia destinata a cambiare la vita di Diana per sempre? Il rigido protocollo della corte reale e l'assedio senza tregua dei giornalisti non scoraggiano il suo amore ingenuo e puro: nel 1981, nella cornice della storica cattedrale di St. Paul, gremita di invitati, si celebra il matrimonio del secolo. Un matrimonio che si rivela subito irto di difficoltà. Carlo si difende dai sentimenti: la Corona deve rappresentare la perfezione, e non c'è spazio per le debolezze. Nonostante le promesse e l'arrivo dei figli, non ricambia il suo affetto e ha lo sguardo costantemente rivolto altrove. Se Diana è condannata alla pena di un legame senza amore, con la sua bellezza raffinata, la gentilezza indiscussa e la profonda umanità, riuscirà però in brevissimo tempo a conquistarsi i cuori della gente.

 

Recensione

 

Diana, un nome, una storia. La Principessa del Galles non ha bisogno di ulteriori presentazioni: tutti conoscono il suo nome, le sue gesta a favore del popolo e dei più deboli sono impresse nel cuore della gente, in un misto tra venerazione e malinconia. Questo romanzo, nato dalla penna di Julie Heiland, racconta in maniera dettagliata e a tratti romanzata le vicende della principessa inglese, ricoprendo un arco di tempo molto ampio: dall’adolescenza fino al termine del matrimonio con il principe Carlo d’Inghilterra, passando per la nascita dei due figli, William e Harry. Leggendo queste pagine, vi immergerete nella vita di Lady D in punta di piedi, vi farete spazio nel silenzio della sua anima scoprendone la vera essenza e imparerete a comprendere le sue scelte, seppur ardue e difficili da capire.

 

Diana Spencer è appena un’adolescente quando incontra per la prima volta il principe Carlo, davanti ai quadri della galleria di Althorp House in casa sua. Anche se la sorella maggiore Sarah ha iniziato a frequentare il rampollo reale con scarsi risultati, è la giovane Diana ad aver fatto colpo: con la sua irrefrenabile voglia di ballare, le guance arrossate e i suoi occhi azzurri come il cielo riesce a catturare l’attenzione del futuro re d’Inghilterra. Il principe è molto incuriosito dal carattere dolce e al contempo esuberante della ragazza, dalla sua semplicità disarmante e dal suo carisma innato, che le nasce direttamente dal cuore. E la nostra protagonista è abbagliata dal fascino regale di Carlo, che trasuda eleganza, sicurezza e cultura. Sarà vero amore tra i due?

 

Mi spaventa che un giornalista abbia affittato l’appartamento di fronte. Da lì può guardare direttamente nella mia stanza. Mi spaventa che oggi una macchina piena di fotografi mi abbia tagliato la strada in una manovra rischiosa. Sto male, perché sono come di cristallo e l’assedio costante della stampa mi sta sfinendo.

 

Diana incanta l’intera famiglia reale, in cerca di una ragazza semplice, di religione anglicana, dal viso angelico, che possa ripulire l’immagine di tombeur de femmes che il principe Carlo, negli ultimi tempi, si è costruito, a danno della monarchia. Lady D è perfetta, rappresenta tutto quello che un uomo e un sovrano possa desiderare al suo fianco: è dotata di una bellezza senza eguali, possiede un carisma in grado di catturare il cuore della stampa ed è benvoluta da tutti. La loro fiaba ha inizio nel lontano mercoledì 29 luglio del 1981, alla cattedrale di Saint Paul a Londra, con una cerimonia che ha tenuto incollato il mondo intero allo schermo della televisione, a sognare insieme alla nuova coppia reale. Una maestra d’asilo su cui nessuno avrebbe scommesso è diventata la Principessa di Galles, ora che il matrimonio del secolo è stato celebrato. Cosa attenderà i novelli sposi in futuro?

 

Non riusciva nemmeno a capire quel che sentiva. Se fosse felice, emozionata o intimidita da tutto quello splendore. Sapeva solo che tremava. Aveva la sensazione di essere inghiottita dall’abito eburneo da favola e dallo strascico lungo quasi otto metri. Innumerevoli paillettes di madreperla scintillavano sul suo velo ricamato a mano e sulla testa portava un diadema della famiglia Spencer tempestato di diamanti.

 

La fiaba della giovane adolescente che da grande fan del principe d’Inghilterra si ritrova sua consorte, in realtà, nasconde un risvolto amaro, molto diverso dal sogno che la nostra protagonista aveva immaginato. In realtà era già abbastanza prevedibile, dal primo fine settimana che Diana ha trascorso al castello di Balmoral, quando ha conosciuto l’intera famiglia reale. La principessa Anna si è mostrata fredda e scontrosa, con un’ironia tagliente degna del migliore humour inglese, la regina Elisabetta e suo marito la squadravano da capo a piedi e il suo amato Carlo non le riservava l’importanza che meritava. Eppure sua sorella Sarah l’aveva messa in guardia dalle difficoltà che avrebbe incontrato durante quel weekend: era una sorta di prova da superare, in tutti i sensi, per la futura principessa. Tutti gli occhi e i riflettori erano puntati su di lei, sulla sua figura, sul suo comportamento, tutto in lei era sotto esame. E questa prova è stata ampiamente superata dalla giovane Lady D, nonostante le difficoltà, i commenti sarcastici e il suo sentirsi totalmente fuori posto…

 

Come se fosse facile quando qualcosa bolle e ribolle dentro di te. Ma come poteva riuscirci? Ricomporre quel che era già irrimediabilmente a pezzi?

 

Che fine ha fatto l’allegra ragazza di un tempo, che amava danzare e uscire con le amiche a divertirsi? Diana è il sole che irradia coi suoi raggi luminosi ogni persona che trova sul suo cammino, ma un’ombra scura la minaccia: quest’ombra prende il nome di Camilla, la donna amata da Carlo. Lady D crede di non essere degna di amore da parte del marito a causa dei continui tradimenti di quest’ultimo. L’insensibilità di cui è vittima si ritorce contro di lei, come un enorme boomerang dal peso schiacciante, sotto cui la giovane principessa di Galles è costretta a soccombere. La fiaba incantevole che sta vivendo fino a quel momento si sgretola improvvisamente, sotto l’incombente realtà, che si staglia in tutta la sua potenza lacerante e distruttiva: Lady D è vittima di sé stessa e delle sue stesse illusioni, come ne verrà fuori?

 

Stava vivendo davvero una favola. E non avrebbe mai permesso che qualcuno gliela rovinasse.

 

Essere una principessa, per ogni ragazza, è un sogno che diventa realtà e Diana è riuscita a realizzarlo. Ma a quale prezzo? Non è tutto oro ciò che è luce: lo sfarzo e lo splendore di un palazzo dorato non potranno mai sostituire i sentimenti, né l’amore che tutti meritiamo. Carlo è sempre più distante emotivamente dalla moglie e le sue innumerevoli assenze sembrano sempre più sospette, di giorno in giorno… che dietro tutto questo non ci sia il fantasma di Camilla Parker Bowles? Il principe di Galles è follemente innamorato di questa donna da tempo immemore e la considera il suo unico amore, poiché soltanto lei riesce a gratificare il suo ego in maniera così amorevole e soddisfacente. E quando un matrimonio è troppo “affollato”, sappiamo tutti come va finire, no?

 

Diana. Non sei pazza, le diceva quello sguardo. Sei una giovane donna affamata di vita. Hai tutto il diritto del mondo di puntare alle stelle.

 

Neanche la nascita dei due figli, William e Harry, riescono a dare una svolta positiva ad un matrimonio ormai finito: la fiaba si è trasformata in un incubo e Diana piomba nel baratro della depressione ed inizia a farsi del male da sola, tentando il suicidio e iniziando a soffrire di bulimia. La sua anima soffre tremendamente, si era illusa di poter essere una buona moglie per Carlo, invece la loro storia d’amore era tutto un bluff, almeno da parte del marito. La scrittrice riesce a descrivere il disagio e il tormento interiore della principessa di Galles, entrando in punta di piedi nel suo inconscio e permettendo al lettore di leggere i sentimenti della nostra Diana. Che colpa può avere una donna che vuole soltanto essere amata e ricambiata? Nessuna, ma la realtà è crudele e beffarda.

 

<<Circa otto foto su dieci sui giornali ritraggono solo lei. Questo la dice lunga. Forse non lo sa, ma lei è una donna forte. E la sua forza non è fatta per fare da sfondo a suo marito, com’è forse il caso con il principe Filippo e la regina. Quei due sono un affascinante abbinamento di grazia e granito, e funziona. Ma per lei e il principe Carlo è il contrario. Lei sottolinea i suoi difetti. Mette in luce la sua mancanza di naturalezza, spontaneità e sensibilità.>>

 

Ogni sforzo di Diana per cercare di compiacere il marito ottiene l’effetto opposto: la principessa del Galles brilla di luce propria, sfavillante e carismatica, mentre Carlo è il suo satellite, emblema di una monarchia antica e troppo impostata, ormai non più al passo coi tempi. Più Diana emerge e viene acclamata dal popolo, più il futuro sovrano d’Inghilterra sprofonda nel baratro dell’incertezza e dell’invisibilità. E la povera Lady D viene incolpata di tutto: agli occhi del marito e dell’intera monarchia, è lei che vuole emergere a spese del marito, sovrastando il futuro re. Tutto questo è fonte di enorme dolore per la “principessa triste” e va ad aggiungersi a tutto quello che ha dovuto sopportare per amore. Diana è l’unica ad aver creduto in una favola, che ben presto per lei si è trasformata in un vero e proprio incubo: l’unica luce in fondo al tunnel è rappresentata dall’amore per i suoi figli, William e Harry, l’unica sua ragione di vita.

 

<<Non voglio solo aiutare raccogliendo donazioni durante eleganti balli. Non voglio essere una principessa che si vede solo sullo schermo della televisione. Voglio essere sul posto. Voglio parlare con la gente. Voglio sapere le loro storie. Voglio stringere loro la mano, abbracciarli e confortarli.>>

Concluse: <<Voglio essere una principessa del popolo>>.

 

Nonostante la sua morte a soli 36 anni per un terribile incidente, il ricordo della Principessa di Galles è impossibile da cancellare: il suo interesse verso il popolo e verso i più deboli, le visite all’ospedale in cui erano in cura i malati di AIDS, in un periodo in cui questa malattia era ancora quasi del tutto sconosciuta, le visite ai lebbrosi, le immagini di Diana mentre percorre un campo minato in Angola hanno fatto la storia. La sua eterna e profonda tristezza ha trovato sollievo nell’aiutare il prossimo. La sua umanità, il suo cuore immenso e il suo grande carisma non verranno mai dimenticati, il popolo stesso ne è la prova: le persone avevano letto la bontà nel suo cuore, Lady D non aveva paura di avvicinarsi agli ammalati, di abbracciarli, di cercare un contatto lì dove in tanti si erano rifiutati anche solo di avvicinarsi. Questo la gente è in grado di sentirlo, di percepirlo e di premiarlo e il popolo di tutto il mondo, metaforicamente, ha giurato fedeltà a Diana.

 

Ti rendo omaggio con queste semplici parole, Diana, come se mi rivolgessi ad un’amica o ad una persona a me vicina: “Un abbraccio, Diana, ovunque tu sia, spero tu possa aver trovato la felicità che meriti.”

 












 

 

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