Recensione: Annabella Abbondante: L’essenziale è invisibile agli occhi – Barbara Perna

settembre 29, 2022

Annabella Abbondante: L’essenziale è invisibile agli occhi è il nuovo giallo nato dalla penna di Barbara Perna, ricco di suspence, mistero e un pizzico di ironia. La giudice Abbondante è al suo secondo caso da risolvere e sembra più complicato del previsto: tra un caffè al pepe, i fragranti cannoli e le profumate sfogliatelle del locale “La Palermitana”, la nostra protagonista tenterà di scoprire la verità sulla morte di Eva Cantelli.

 

Titolo: Annabella Abbondante: L’essenziale è invisibile agli occhi
Autore: Barbara Perna
Genere: Giallo
Editore: Giunti Editore

 

Trama

 

Sono giorni che Annabella Abbondante ignora le mail della Scuola Superiore della Magistratura, ma non può sfuggire a lungo al suo destino… Uno dei tutor ha dato forfait all’ultimo secondo e dovrà sostituirlo al corso di formazione per nuovi magistrati che si tiene ogni anno nella splendida cornice di Villa Castelpulci, in provincia di Firenze. Una bella grana, perché le lezioni, tre settimane spalmate su due mesi, si vanno a sommare alla sua già gravosa attività giudiziaria e alla sua fin troppo vivace vita sociale. 
Ma quando nel giardino della Scuola viene trovata una donna morta, il suo soggiorno fiorentino prenderà una piega del tutto inaspettata. Annabella conosceva la vittima e pur di scoprire la verità sulla sua morte farà ogni cosa in suo potere, anche collaborare con Ferruccio Landi, il PM incaricato delle indagini, conosciuto in circostanze imbarazzanti ma sorprendentemente affascinante e molto, molto disponibile.  Tra un’udienza e un caffè al bar, gli amici alle prese con problemi di cuore e sua sorella che ne reclama a gran voce l’attenzione, per Annabella e il suo fidato cancelliere Dolly non c’è mai stato così tanto da fare.

 

Recensione

 

Annabella Abbondante è tornata alla carica, questa volta con un caso differente, intricato e pieno di insidie, che metterà a dura prova le doti investigative della nostra amata protagonista. Emblematica è la frase citata nel titolo, l’essenziale è invisibile agli occhi: qualsiasi lettore riconoscerebbe queste parole, rese celebri da Antoine de Saint-Exupéry nel suo splendido romanzo “Il Piccolo Principe”, di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita. La nostra giudice, che abbiamo già imparato ad amare con il precedente libro Annabella Abbondante: La verità è una chimera, dedicherà ogni attenzione possibile nella risoluzione di questo nuovo mistero, riuscirà a vedere la verità per quella che è davvero?

 

L’essenziale è invisibile agli occhi: non troveremo mai una definizione più adatta di questa per indicare la verità, quella vera, quella profonda, spesso nascosta sotto strati di polvere e menzogne che tentano disperatamente di prendere il sopravvento. Perché la verità è sfuggente, assume forme diverse a seconda del punto di vista da cui la si osserva: il cubo di Rubik, coi suoi mille colori e le sue mille facce, può essere la perfetta metafora di questo splendido romanzo. I colori non mancano di certo alla giudice Abbondante, è una donna dalle mille sfaccettature, descritte minuziosamente da Barbara Perna: Annabella è un’esplosione di allegria, è frizzante, ha un carattere forte e deciso e svolge il suo lavoro con costanza e dedizione, aiutando sempre gli altri. È “abbondante” di nome e di fatto: non le manca qualche chilo di troppo e ha un rapporto a tratti conflittuale col suo peso ed è perennemente “a dieta”. Ma alla fine, la nostra “Bellabbondante” non sa resistere ai cannoli del suo amico Michele, pasticcere de “La Palermitana” e neanche alle deliziose e fragranti sfogliatelle di Tonino, che tanto le ricordano la sua amata Napoli e le sue origini… senza parlare poi del caffè, magari con una leggera spruzzata di pepe, giusto per dare una piega diversa alla giornata e, chissà, forse anche alle “indagini”. Com’è possibile resistere ad un personaggio così?

 

Dannato Oscar Wilde. Hai sempre avuto ragione tu sulle tentazioni, pensò Annabella, e si tuffò rassegnata sul piattino di cannoli.

 

Annabella non “indaga”, nel vero senso della parola: lei, giudice civile del tribunale di Pianveggio, scruta nell’animo delle persone, osserva e analizza ogni piccolo dettaglio, ogni minimo particolare, perché sa benissimo che alla verità piace giocare a nascondino e celarsi proprio dove meno te lo aspetti. Questa volta il caso è davvero intricato: la cameriera del bar “La Palermitana”, Eva Cantelli, è morta in circostanze sospette ed essendosi instaurato un legame di affetto nei confronti della giovane donna in passato, la giudice Abbondante è determinata a risolvere questo mistero, costi quel che costi. È così che inizia a raccogliere prove su prove, ad interrogare possibili testimoni, a scervellarsi per cercare di trovare un motivo che possa aver spinto il colpevole a compiere questo brutale omicidio, a cui si intreccia anche il delitto di un certo Gino Coriandoli.

 

Continuando sulla scia de “Il Piccolo Principe”, il mistero si infittisce sempre di più: l’aiuto del suo inseparabile e fidato cancelliere Paolo, detto Dolly (come la pecora Dolly, perché se non esistesse bisognerebbe inventarlo… e clonarlo, soprattutto) si rivela fondamentale per le indagini. La nostra giudice deve assolutamente battere sul campo Sergio Massi dalle Case, spocchioso e irritante PM che non riuscirebbe a carpire il più piccolo dettaglio, anche se questo si trovasse davanti ai suoi occhi. Ai voli pindarici frutto dell’irritante collega si aggiunge Maria Fortuna, dolce e asfissiante sorella della nostra Bellabbondante, che insiste per vederla assolutamente, visto che ha una confessione importante da farle. Telefonate inopportune da parte dei parenti in orario di lavoro la mettono in allarme e non fanno altro che aumentare l’ansia… meno male che a casa c’è la sua amica poetessa, Calpurnia Oltremare, a regalarle momenti di assoluta tranquillità e una dolce poesia.

 

Villa Castelpulci era un posto che lei amava molto. I giardini curati, gli ampi corridoi, le volte a vela tutte affrescate, la scalinata di accesso, il meraviglioso panorama che ti sorprendeva ogni volta che guardavi da una finestra: le piaceva tutto. Era sempre come entrare in un mondo a parte, lasciando fuori da quel cancello gli affanni e le preoccupazioni della vita di tutti i giorni. Fare una pausa, resettarsi qualche giorno per ripartire più carichi e rinforzati nelle proprie convinzioni. In quel posto meraviglioso sembrava che nulla di brutto potesse mai accadere…

 

Il delitto di Eva Cantelli ha come teatro la Scuola Superiore di Magistratura, immersa nella splendida cornice di Villa Castelpulci, in provincia di Firenze, dove Annabella dovrà recarsi a fare lezione in qualità di tutor per tre settimane. Una donna dai capelli bianchissimi, dei graffi sul braccio della vittima in cui è stato rinvenuto dello smalto, un intricato mistero che coinvolge la famiglia De Nittis e il giovane Giorgio, molto legato alla nostra protagonista, sono tessere di un enorme puzzle da riunire per trovare finalmente il colpevole. Ma non dimentichiamoci dell’omicidio Coriandoli, che getta un’ulteriore ombra tetra e sinistra sulla scena del crimine… il nome Biagio De Marchi vi dice qualcosa? Leggete il romanzo e lo scoprirete.

 

Barbara Perna descrive la quotidianità di Annabella in maniera semplice, diretta, esattamente come il carattere della protagonista: permette al lettore di entrare nella vita della giudice Abbondante in punta di piedi, di osservarla prendere il caffè al pepe che tanto le piace alla Palermitana insieme ai suoi amici, che la affiancano durante le indagini. Abbiamo la dolce Alice, detta Ginger per via del colore dei suoi capelli, una giornalista in gamba e determinata, il poliziotto Nicola, in preda ai problemi di cuore, Michele e Tonino, i due pasticceri che, con i loro dolci, deliziano il palato della protagonista… un caleidoscopio di personaggi che arricchiscono la trama del romanzo e la vita stessa di Annabella, rendendola colorata e vivace. E l’amore, vi chiederete? C’è spazio anche per quello, la nostra giudice è bella, affascinante e i suoi riccioli ribelli rubano il cuore di chiunque resti a guardarla… peccato che spesso sia l’uomo sbagliato!

 

<<Mi sembra di vivere un eterno presente, intrappolata in una me stessa che forse neppure esiste più.>>

<<Mia cara, forse è giunto il momento di affrontare questa te stessa, capire cosa vuole davvero. Devi decidere da che parte andare. Niente resta davvero immutato nel tempo, amica mia.>>

 

La verità è impalpabile e sfuggente come una cortina di fumo, impossibile da afferrare, bisogna aspettare che si diradi per trovarla e permetterle di mostrarsi in tutta la sua sconvolgente trasparenza. Tutto questo Annabella lo sa molto bene: deve destreggiarsi tra gli intricati misteri che le si presentano, avere pazienza e nel frattempo mai perdere di vista l’obiettivo. Del resto, il telefono con la suoneria di Giorgio Gaber, glielo ricorda ogni volta che squilla:

 

“… La libertà non è star sopra un albero Non è neanche il volo di un moscone La libertà non è uno spazio libero Libertà è partecipazione.”

 

Giorgio Gaber – La Libertà

 

La nostra Bellabbondante è un’irresistibile e intelligente Bridget Jones sotto copertura, con un cuore grande in cui però è conficcato un piccolo pezzettino di ghiaccio che le impedisce di innamorarsi veramente, come la Regina delle Nevi.  Riuscirà mai ad aprirsi con una persona e a donarsi completamente, senza cadere vittima del dubbio e della paura? Ci vorrebbe una piccola lacrima, nata dal profondo del cuore, per far uscire il pezzettino di ghiaccio che la tormenta nell’animo e liberarla così dalla paura di amare. Sarà Tano, il suo amico d’infanzia che le ricorda tanto Sorrento e la sua amata terra natia oppure l’affascinante PM Ferruccio Landi a compiere tale impresa? Ne vedremo delle belle… maledette pagliuzze dorate!










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