Recensione: Di rosso e di luce – Valeria Corciolani
settembre 21, 2022Un romanzo intricato, complesso, ricco di sfaccettature e di eventi inaspettati che si abbattono sulla vita della famosa storica dell'arte Edna Silvera. La sparizione di una preziosa statuetta d'epoca Ming, insieme a pagine di manoscritti del Seicento, intrecciate con un simbolismo misterioso e un'allieva tornata dal passato si intersecano ad enigmi fitti e inesplicabili, rossi come il sangue e la passione, luminosi come una rivelazione.
Titolo: Di rosso e di luce
Autore: Valeria Corciolani
Genere: Romanzo giallo
Editore: Nero Rizzoli
Trama
Il furto di un'antica
statuetta cela un mistero. Un'indagine intricata per la storica dell'arte Edna
Silvera.
«Le storie di Valeria
Corciolani sono dense di ironia e giocosità, ambientate in una Liguria solare e
inquieta.» - Luca Crovi
Nonostante faccia di tutto per restare fuori dai guai, Edna Silvera, storica
dell’arte e restauratrice di grande talento, finisce coinvolta in una nuova
indagine. Questa volta il mistero riguarda il furto di una preziosa statuetta,
sottratta dalla magnifica villa di un collezionista sulle colline genovesi di
Albaro. Insieme al pezzo, di grande pregio, di proprietà del cavalier Petracchi
sono scomparse anche le pagine di tre manoscritti medievali. Così Edna si
troverà a seguire lo strano filo rosso che, dalle miniature sui volumi antichi,
si snoderà tra Genova, Roma, Venezia fino alle morbide colline piemontesi,
lasciandole anche il tempo per un’inaspettata sintonia con Giacomo, il
fratellastro del cavaliere. In un tiepido novembre della Riviera ligure, fra
impeccabili maggiordomi, silenziosi gabbiani, pesci scarlatti e segreti
inconfessabili, sarà proprio quel filo rosso che viene da un passato fatto di
donne, arte e colori a cucire le pieghe di un’affilata e imprevedibile commedia
nera.
Recensione
Cosa potrebbe
mai collegare l'incredibile Hulk ad una preziosa, piccola scultura di un
Guardiano del Tempio in malachite, risalente all'epoca di Zhengde, decimo
imperatore della dinastia Ming? Apparentemente niente, se non fosse che il
prezioso artefatto appartenente al cavalier Petracchi sembra essersi volatilizzato
nel nulla, lasciando il posto alla buffa statuetta raffigurante il celeberrimo
personaggio della Marvel. Il pezzo di antica fattura era gelosamente custodito
nella stanza del cavaliere denominata “Lo Scrigno” e costituiva uno dei fiori
all'occhiello della preziosa collezione di Petracchi. Ora è scomparso, qualcuno
l'ha rubato e la nostra storica dell'arte, Edna Silvera, deve risolvere
l'intricato mistero.
Ma in questa
titanica impresa, Edna non è da sola, suo malgrado: direttamente dal passato,
la giovane Lara Bonfiglio, ex allieva della nostra professoressa d’arte, è
tornata alla carica… CARRAMBA CHE SORPRESA! No, non pensate che la ragazza in
questione lo abbia fatto apposta a voler rivedere la sua professoressa dei
tempi dell’università, lo dimostra il loro primo incontro dopo tanto tempo,
finito con un improvviso svenimento di Lara sul pavimento di villa Petracchi, presa alla sprovvista da tale emozione. Anche Edna non sembra
affatto entusiasta del lieto ritrovo, in effetti… ma non perdiamo di vista il
problema principale: la sparizione della statuetta, immersa in un profondo
mistero che sembra non avere alcuna soluzione. Cosa succederà?
Perché a quanto pare i fantasmi del passato hanno la retromarcia e sanno investirti anche di ritorno con la dirompente potenza di un tir con rimorchio.
Lara Bonfiglio
si trova ben presto catapultata in una situazione che sta prendendo una piega assolutamente
inaspettata e la sua voglia di risolvere il mistero ad ogni costo prende il
sopravvento con il suo capo Sam, al quale chiede di affidarle il caso, per
dimostrare che anche una donna è in grado di farsi strada nel mondo dell’investigazione,
principalmente riservato agli uomini. Ma non ha ancora fatto i conti con l’amara
realtà, che sta portando gli eventi in una direzione del tutto inaspettata: ben
presto scoprirà che al furto iniziale della statuetta d’epoca Ming, si è
aggiunta la sparizione di tre preziosi manoscritti secenteschi, dal valore
inestimabile. Per scoprire il motivo per cui sono stati rubati non può farcela
da sola e dovrà chiedere aiuto alla sua amata professoressa… forse preferirebbe
sprofondare, ma se vuole dimostrare di che pasta è fatta, deve farsi coraggio e
affrontare la sua ex insegnante. Dopo un’iniziale ritrosia da parte di Edna, le
due donne saranno anche costrette a “subire” una forzata convivenza, perché per
la Bonfiglio al peggio non c’è mai fine: a causa di alcuni lavori, il suo
appartamento è praticamente inagibile e si trasferisce momentaneamente dalla
sua docente e ora preziosa alleata nella risoluzione di questo mistero.
Lara ha un
carattere dolce e poco incline al litigio: è una ragazza timida e riservata,
forse anche troppo, che si lascia sopraffare dall’ansia e dal suo asfissiante
fidanzato Sandro, sempre pronto a remarle contro. Ben presto, però, la giovane
dimostrerà a tutti di che pasta è fatta, insegnante compresa: l’intelligenza e
il modo scrupoloso e accurato di lavorare la porteranno ad osservare ciò che la
circonda e a carpire dettagli che potrebbero aiutarla nella risoluzione di
questo mistero. Molto bello il modo in cui Valeria Corciolani descrive la
personalità di queste due donne, così diverse e in antitesi tra loro, ma in
questo caso complementari: impareranno l’una dall’altra e riusciranno anche ad
apprezzarsi a vicenda. Come in ogni giallo che si rispetti, ad affollare la
scena del crimine si aggiunge anche un omicidio: la moglie del cavalier Petracchi.
Quante cose a cui pensare per la nostra Edna… ce la farà la nostra storica dell’arte
a concentrarsi sui tanti enigmi che le ronzano nella testa oppure l’affascinante
e carismatico dottor Giacomo Tagliabue la distrarrà rubandole il cuore?
<<… è il rosso. Rosso come colore, concetto, simbolo, elemento alchemico. E un’altra cosa mi ha colpita: la presenza, del tutto anacronistica, se consideriamo l’epoca, di donne.>>
Il linguaggio di
Valeria Corciolani è complesso e intricato ma allo stesso tempo spiritoso,
avvolgente e stuzzicante, a tratti sarcastico, impregnato di un'ironia pungente
e sottile, caratteristica peculiare della nostra Edna Silvera. Un giallo del
genere non passa certo inosservato, riesce a tener desta l'attenzione del
lettore coinvolgendolo e facendolo sentire parte integrante della storia. Per
tutta la durata della narrazione, si ha l'impressione di osservare dall’alto ciò
che sta accadendo sulla scena del crimine: scostando delicatamente la tenda
della stanza de "Lo Scrigno", sarete catapultati direttamente al
centro del mistero, con tanti piccoli enigmi da risolvere. Il rosso, il colore
del sangue, della passione, specchi che riflettono una realtà ben diversa da
quella che ci si aspetta, miniature appartenenti al sedicesimo secolo e un
simbolismo misterioso sono la splendida cornice di questo libro, dalla trama
avvincente ed elettrizzante. A voi il compito di scoprire, attraverso la
lettura, il raggio di luce che attraversa le pagine di questo meraviglioso
romanzo e trovarne la chiave di volta.
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