Recensione: La ladra di profumi – Timothy Schaffert
settembre 30, 2022Un romanzo ambientato nella Parigi della Seconda Guerra Mondiale, dove lo spettro di un profumo letale si aggira furtivamente tra le strade della capitale francese, preda di nazisti spietati e disposti a tutto pur di carpirne l’ingrediente segreto ed usarlo a loro vantaggio. La “Ladra di profumi” riuscirà anche questa volta a sferzare il colpo di grazia oppure cadrà vittima del pericoloso ufficiale nazista Oskar Voss?
Titolo: La ladra di profumi
Autore: Timothy Schaffert
Genere: Narrativa
Editore: Garzanti
Trama
Parigi sotto
assedio. Una donna piena di misteri. Un profumo che può decidere le sorti del
mondo.
Parigi
1941. Clementine chiude con attenzione la delicata boccetta di profumo. Sa di
essere l’unica capace di creare l’essenza giusta per ogni persona e per ogni
occasione. Ma non questa volta. Intorno a lei la città rimbomba sotto i colpi
dell’assedio nazista. Clementine è scappata a Parigi per ricominciare dopo anni
in cui ha usato l’arte profumiera per truffare le persone e ottenere da loro
tutto ciò che voleva. È scappata a Parigi per sentirsi al sicuro. Ma ora teme
che non possa più essere così. Oskar Voss, un influente membro del partito
nazista, si è accorto del suo talento e ha bisogno di lei per scoprire la
formula di un profumo potenzialmente letale. Un profumo da proporre a Hitler
come arma segreta. Clementine sente con forza il richiamo del proprio passato,
ma sa che cedere sarebbe sbagliato. Che, se collaborasse, la vita di migliaia
di ebrei, compresa quella della sua amica Zoé, sarebbero ancora più in
pericolo. Mentire è sempre stata la sua più grande dote, ma quando tutto quello
che ti è più caro è a rischio, non è semplice. La sua scaltrezza, però, può
tornarle utile, perché sa come raggiungere i propri obiettivi grazie al profumo
giusto. Non le resta che aprire il suo laboratorio e cercare di fermare il
piano di Oskar Voss, anche se questo vuol dire compiere le azioni più temerarie
della sua vita e mettersi in gioco in prima persona. Solo i segreti della
profumeria possono salvarla. La ladra di profumi ha conquistato l’America e
l’Inghilterra. Per molte testate, tra cui «Los Angeles Times» e «Publishers
Weekly», è uno dei libri più belli dell’anno. In fondo, bastano pochi
ingredienti per capire il forsennato passaparola scatenato dai lettori: Parigi,
i profumi e la seconda guerra mondiale. A cui va aggiunta una protagonista
unica, piena di difetti, ma dotata anche di grande coraggio.
Recensione
Ancora una volta la splendida
capitale francese diventa teatro di uno splendido romanzo storico, ambientato
nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. La fama e la bravura di Clementine,
meglio conosciuta come la “Ladra di profumi”, si espande dappertutto, come una
fragranza irresistibile che si diffonde nell’aria trasportata dal soffio del vento.
Le parole seguono imperterrite le note dei profumi ideati dalla nostra
protagonista, sino ad arrivare alle orecchie dei nazisti: estasiati da tale
bellezza e annebbiati dall’odore pregnante della vittoria, decidono di servirsi
delle arti della nostra profumiera per affidarle un’importante missione, da cui
non può assolutamente svincolarsi.
Un profumo può avere un odore diverso su polsi diversi, su colli diversi, a seconda delle abitudini e dei tic, e del modo in cui si attraversa la stanza.
Parigi, 1941. La
Seconda Guerra Mondiale imperversa e il nazismo lascia dietro di sé una scia
fatta di morte e distruzione. Quella descritta da Timothy Schaffert è una
Parigi ben diversa da quella che siamo abituati a conoscere: niente splendore,
niente sfarzo, le insidie si nascondono dietro l’angolo e gli ufficiali
tedeschi tengono la città sotto scacco. La gente vive in condizioni di povertà
assoluta, portando sulle spalle il peso di una guerra ingiusta, che semina odio
e desolazione al suo passaggio. Clementine, insieme alla sua amica e cantante
Day, appoggiata dal carisma del giovane Blue, vive la capitale francese in un’ottica
particolare: i bordelli sono strapieni di ragazze disponibili e gli ufficiali
tedeschi si tuffano in questa città del peccato, immersi nel lusso sfrenato che
si oppone alla povertà e alla miseria che patisce la popolazione. Nel cabaret
di Madame Boulette, tra le note di canzoni provenienti dal passato, tutto può
succedere…
Ho avuto delle identità false. Certe volte ho commesso i miei crimini come uomo, certe altre come donna, altre ancora come donna in abiti da uomo. Eppure non mi considero una persona disonesta. No davvero. Ho detto bugie, certo, ma non potete chiamarmi bugiarda solo perché sono diversa. Recito una parte, casomai. Non sono nessuna delle persone che ho fatto finta di essere.
Clementine ha alle
spalle un passato burrascoso: è americana, originaria del Nebraska e sin da
piccola amava vestirsi in abiti maschili e non è mai riuscita ad identificarsi
a fondo dal punto di vista sessuale. Di avventure ne ha avute tante, anche in
campo amoroso, ma l’unica persona di cui è ancora follemente innamorata è il
misterioso M, dalla personalità enigmatica e inafferrabile. La nostra
protagonista possedeva un vero e proprio talento nell’arte del furto, oltre che
nella creazione dei profumi e, intrecciando entrambe le doti, la combinazione
che ne risulta è irresistibilmente letale. Ora è invecchiata, ha più di sessant’anni
ma non ha ancora perso del tutto l’interesse verso il suo lavoro: magari lo
smalto e la lucentezza di una volta non ci sono più, ma è ancora una pietra
preziosa che brilla nell’oscurità della notte.
È tutto finto, ma va bene così, perché ho avuto sempre molto più fascino quando mentivo.
Oskar Voss è
disposto a tutto pur di carpire i segreti della bella e carismatica “Ladra di
profumi” e fa di tutto per entrare nelle sue grazie… o forse è il contrario? Da
quando Clementine ha parlato in segreto con l’amica e cantante Zoé St Angel è
determinata a perseguire un unico obiettivo: la sua missione è appropriarsi di
un fantomatico e leggendario libro di profumi appartenente ad un certo Pascal,
che contiene il segreto di un profumo inebriante che distrugge senza lasciare
alcuna traccia. I nazisti vogliono avere quest’arma a loro favore per vincere
la guerra e il malvagio ufficiale tedesco vuole ottenere la formula di questa
miscela perfetta e letale per ingraziarsi i favori del Fuhrer. Oskar è
affascinato dal passato furtivo e misterioso della protagonista ma tiene sempre
gli occhi aperti, perché sa benissimo di avere a che fare con una donna
intelligente e furba, a tratti machiavellica, che potrebbe rivelarsi davvero
pericolosa…
E quando una spia sa che qualcuno ha un segreto, è a metà strada per impossessarsene.
Le descrizioni nel
romanzo sono molto accurate e dettagliate e si intrecciano al contesto storico
già precario e particolare: una guerra che prosciuga ogni forma di vita e
condanna anime innocenti a patire sofferenze indicibili. Se da una parte le
descrizioni aiutano ad avere un quadro chiaro e completo della situazione di Parigi
durante la Seconda Guerra Mondiale, dall’altra rallentano un po’ il ritmo del
romanzo, rendendolo statico e fermo, quasi immutato nel tempo. La trama è ben
strutturata, ricca di elementi originali, ma priva di grossi colpi di scena. È
solo nella seconda parte del libro, verso la fine, che la storia inizia a
decollare e il perno attorno a cui il romanzo è sviluppato viene finalmente
svelato in maniera chiara ed evidente: la creazione di un profumo letale, che i
nazisti potrebbero usare a loro favore e che gli farebbe ottenere la vittoria.
Anche i sentimenti vengono trattati con riserbo e mistero: il nome stesso del
grande amore di Clementine non viene mai svelato, si conosce semplicemente la
prima lettera del suo nome, M. Anche il legame tra la cantante Zoé St Angel e l’ufficiale
nazista Lutz nasconde un grande e pericoloso segreto, pronto a venire fuori in
qualsiasi momento e travolgere tutti con la sua potenza dirompente.
“La ladra di profumi”,
fin dal titolo sembra di percepire l’odore sottile e pungente del romanzo, nato
dalla splendida penna dello scrittore americano Timothy Schaffert. Il punto
forte della storia, a mio avviso, è proprio questo: il profumo, in ogni sua
sfaccettatura: come un diamante prezioso che brilla alla luce della luna, costituisce
il fil rouge che collega tutta quanta la vicenda e crea un’ottima base
su cui costruire la trama. Perché le essenze non restano semplicemente fini a
sé stesse: mescolandole sapientemente possiamo ottenere una miriade di combinazioni,
fragranze che si librano nell’aria come una sinfonia di note fruttate, ambrate,
cipriate, floreali e si intrecciano al destino di un’intera nazione. Clementine
questo lo sa molto bene, è una maga nell’arte del furto e dei profumi, abilità
entrambe affinate nel tempo con furbizia, intelligenza e maestria. Basterà il
carisma della nostra ladra di profumi a salvare Parigi e ribaltare le sorti
della guerra per tutta quanta la Francia?
Il profumo, in
questo romanzo, sembra quasi di sentirlo, di percepirlo ovunque tra le pagine
di questa incredibile storia. Ogni volta è diverso, cambia a seconda delle
situazioni a cui si lega, come delle essenze segrete che si combinano tra loro
in maniera unica e irripetibile: lo senti tra le strade di Parigi, che serpeggia
silenzioso nei viottoli della capitale francese, sino ad arrivare nella tana
del nemico. Il fantasma del libro dei profumi di Pascal, che aleggia sui
destini di Clementine e Oskar Voss, conterrà davvero il segreto di una miscela
così potente e letale da stordire il nemico e decidere le sorti della guerra? A
voi il compito di scoprirlo, immergendovi nel profumo di questo inebriante
romanzo, tra le strade di una Parigi che ha molto da raccontare.
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