Review Party: Tre giorni di felicità – Sugaru Miaki

ottobre 04, 2022

Tre giorni di felicità, un numero per quantificare la durata di una vita. La storia del giovane Kusunoki, un romanzo in grado di far apprezzare al lettore la bellezza delle piccole cose, il profumo di un fiore, una fotografia scattata per caso. Una promessa fatta in un giorno lontano, all’età di dieci anni, che lega il protagonista alla sua compagna di classe Himeno, chissà se quelle parole si avvereranno oppure la vita riserverà altre sorprese…

 

Titolo: Tre giorni di felicità
Autore: Sugaru Miaki
Genere: Narrativa
Editore: Mondadori

 

Trama

 

Basta pochissimo tempo per dare un senso alla vita. Basta conoscere l'amore. Kusunoki impara la lezione entrando in uno strano negozio vuoto. «Benvenuto!» gli dice una ragazza con gli occhiali. Kusunoki ha bisogno di soldi e gli hanno detto che lì è possibile vendere il tempo che ti resta in cambio di una somma di denaro. Tutto considerato si può fare. Fino a quel momento la vita del ragazzo è stata piuttosto anonima, nessuna passione particolare, pochi obiettivi da raggiungere, nessuna soddisfazione. Kusunoki non ci pensa due volte e cede i trent'anni che gli restano da vivere in cambio di qualche spicciolo, tenendo per sé soltanto tre mesi, in cui Miyagi, la ragazza che gestisce il negozio, dovrà seguirlo come osservatrice speciale per assicurarsi che non faccia sciocchezze. Inizia così il conto alla rovescia, tre mesi appena, eppure sufficienti perché Kusunoki impari ad apprezzare l'importanza del tempo e l'intensità del presente, spingendosi a recuperare le occasioni mancate, gli incontri perduti per pigrizia o egoismo: la compagna di scuola che ha sempre avuto un posto speciale nel suo cuore, il ragazzo con cui l'amicizia non è mai decollata, la passione per il disegno, abbandonata per mancanza di impegno e motivazione. Tre mesi che prenderanno una piega completamente inaspettata, in cui la vita, per la prima volta, si colora. Grazie alla presenza di Miyagi, Kusunoki viene a contatto con il sentimento della gentilezza e, negli ultimi tre giorni, dell'amore.

Una storia delicata e profonda, una grande lezione su cui aleggia tutta la potenza della saggezza orientale.

 

Recensione

 

Cosa fareste se vi restassero da vivere soltanto tre giorni? Come trascorrereste gli ultimi momenti della vostra vita? Sareste davvero felici del percorso intrapreso, delle scelte che avete fatto? Ci sarebbe qualcosa che, guardando indietro, vorreste cambiare? Se almeno una volta nella vita vi siete posti queste domande, allora “Tre giorni di felicità” è il libro che fa per voi: Sugaru Miaki ha dato voce alla coscienza umana, affrontando tematiche importanti in modo preciso e delicato, senza mai eccedere o cadere nel banale. La bellezza interiore di una persona, in alcuni casi, è molto ben nascosta e può far fatica ad emergere, perché influenzata e condizionata da un modo sbagliato di percepire il mondo. Guardando tutto con occhi diversi, cambieremo anche noi, perché è la prospettiva in cui osserviamo ciò che ci circonda a fare la differenza.

 

Kusunoki è un giovane diciannovenne dal carattere schivo e silenzioso che non è ancora riuscito a trovare il suo posto nel mondo. Fin da quando era piccolo non riusciva a socializzare con i suoi coetanei e, ai tempi delle scuole elementari, viveva una spiccata rivalità con la sua compagna di classe Himeno, una ragazza dolce e timida, anche lei restia ad avere rapporti d’amicizia con gli altri. Entrambi erano i migliori della classe, in continua competizione e questo contribuisce paradossalmente a creare un particolare legame tra loro, fatto di piccole scaramucce ma anche di protezione e affetto. Una promessa fatta in un giorno lontano, seduti su una panchina, tra Kusunoki e Himeno: dopo dieci anni sarebbero diventati qualcuno di importante, avrebbero raggiunto risultati eccellenti e non sarebbero rimasti “come merce invenduta” a marcire su uno scaffale.

 

Avrei dovuto esserne perfettamente cosciente, e invece pareva non riuscissi a togliermi di testa l’ingenua speranza che da un giorno all’altro il mondo mi avrebbe trattato con più gentilezza.

 

Vent’anni dopo, Kusunoki è ancora lì e non ha realizzato la promessa fatta ad Himeno, almeno non del tutto: è rimasto solo, ad aspettare la sua amica d’infanzia, verso cui, nel tempo, i sentimenti sono cambiati radicalmente. Spera con tutto sé stesso di poterla ritrovare, ma non ha il coraggio di tornare da lei: lui è un universitario squattrinato, non è riuscito nell’impresa di eccellere, non ha mantenuto la sua parola, ma il suo cuore è lì, fermo, a battere ancora per lei, come quel lontano giorno di dieci anni prima. Basterà la purezza e l’importanza di un sentimento profondo come l’amore a donargli la forza necessaria per ritrovarla? Oppure anche lei avrà preso un’altra strada?

 

Nel vano tentativo di dare un briciolo di significato alla sua vita e guadagnare qualche spicciolo, Kusunoki decide di compiere un gesto avventato, dopo aver parlato con un vecchio signore, proprietario di un negozio di libri. L’anziano gli propone di recarsi in un negozio particolare, dove avrebbero potuto aiutarlo, fornendogli l’indirizzo: è un luogo all’apparenza desolato e fatiscente, dove è possibile vendere qualcosa di molto importante. Fortemente scosso e in preda alla confusione, il giovane sente l’impulso di recarsi in questo posto, rappresentante l’ultima spiaggia per lui: in questo negozio è possibile vendere un pezzo della propria vita, della propria salute o del proprio tempo. Si può quantificare attraverso una somma di denaro la vita di una persona?

 

Miyagi, la giovane impiegata del negozio, aiuta Kusunoki a completare la transazione negli interessi dell’azienda e così il giovane vende tutto il resto della propria vita, lasciandosi soltanto gli ultimi tre mesi. Durante quest’ultimo arco di tempo, un osservatore dovrà tenerlo sotto stretta sorveglianza, in modo che il cliente non faccia gesti avventati e non rispetti il contratto firmato. Indovinate un po’ chi si trova dinanzi alla porta di casa il nostro protagonista? Proprio lei, la bella Miyagi, la ragazza dell’agenzia: è lei l’incaricata e dovrà controllarlo per tutto il periodo che gli resta da vivere, molto da vicino…

 

Inizia per Kusunoki un percorso alla ricerca di sé, alla scoperta del mondo che lo circonda e a cui lui stesso non ha mai dedicato la giusta attenzione. Guardando la realtà con occhi diversi, si rende conto di essere solo, di non aver mai perseguito un vero obiettivo nella vita. Questo è dovuto alla durezza del suo carattere, al suo modo di interagire con le persone e di rapportarsi alla società: capisce di non avere neanche un amico a cui confidare un segreto, con cui parlare semplicemente del più e del meno, non è legato a nessuno se non a sé stesso. Il gelo della solitudine gli penetra nelle ossa, lo divora fin nelle viscere e Kusunoki si rende conto che non è disposto a trascorrere gli ultimi mesi della sua vita a piangersi addosso, vuole recuperare il tempo che ha venduto per poter finalmente dire a sé stesso di aver vissuto. In cima alla lista delle cose da fare c’è ritrovare Himeno, la dolce compagna di classe delle elementari, ma la vita è imprevedibile… anche lei sarà rimasta sempre la stessa oppure le cose sono cambiate radicalmente? E l’affetto che lo lega alla dolce Miyagi, che solo lui è in grado di vedere, a cosa porterà?

 

Credo che il mio reale desiderio fosse rappresentato giusto dall’ultima riga. E cioè che quel bambino che ero stato io a dieci anni potesse vivere almeno un po’ più a lungo nel cuore di Himeno.

 

Un romanzo dal potere ipnotico e ammaliante, in cui l’ambientazione realistica si contrappone all’elemento surreale: il binomio antitetico vita-morte è onnipresente nel libro, ma l’autore lo tratta in maniera dolce e delicata, donandogli un sapore dolceamaro. Un velo di tristezza ricopre la vita di Kusunoki, un dolore che non ha mai affrontato e che, grazie anche all’aiuto di Miyagi, imparerà ad accettare e a fare proprio, apprezzando il valore delle piccole cose, della vita stessa, che non ha prezzo. Bisogna amare il mondo per quello che è, socializzare, adattarsi e plasmarsi insieme ad esso, solo così si potrà trovare il proprio posto, anche a pochi giorni dalla morte.

 

Tre, considerato da molti il numero perfetto, è anche la quantità degli ultimi giorni rimasti a Kusunoki per poter provare ad essere finalmente felice. Lo deve a sé stesso, alla vita che ha venduto, a Miyagi, al tempo che non gli verrà più restituito e gli ultimi tre giorni di felicità devono essere indimenticabili. A tratti malinconico, a tratti quasi umoristico, questo romanzo è un'altalena di emozioni in contrasto tra loro: gioia e dolore, tristezza e felicità, buio e luce, apertura e chiusura. Un cioccolatino dal sapore dolce amaro, una tazza di tè con poco zucchero che, col suo calore e col suo profumo inebriante, inonda tutta quanta la stanza, avvolgendo il lettore in una coperta di emozioni intense e contrastanti. La tipica malinconia della letteratura giapponese si intreccia alla gioia ritrovata dal protagonista, alla nuova luce racchiusa nei suoi occhi, all’aver trovato il suo posto nel mondo. E voi, avete già trovato il vostro?

 

Esisteva forse una forma più alta e pura di preghiera di un bel gesto senza significato?

 

Avete mai sentito dire: “Il tempo è tiranno”? Questa frase esprime, in poche parole, la concezione che la maggior parte di noi ha del tempo: è un’entità sfuggente a qualsiasi controllo, che scorre via veloce, che diminuisce di secondo in secondo, scandita dal ticchettio preciso e regolare di un orologio spietato che è la vita stessa. Ma ciò che dovremmo imparare è che il tempo, prima di togliere, dona: regala sé stesso e sta a noi sfruttare al meglio questo prezioso cofanetto, fatto di minuti, ore, anni, che potrebbero finire da un momento all’altro. Kusunoki riesce a capirlo e i giorni rimasti, anche se contati, saranno i migliori che abbia mai vissuto. Un viaggio interiore alla ricerca di sé stessi, perché tutti siamo destinati prima o poi ad aprire gli occhi e a svegliarci dal torpore in cui siamo piombati: il mondo è un posto bellissimo, ogni giorno è un regalo e dobbiamo viverlo al meglio.













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