Recensione: La collana di cristallo – Cristina Caboni

novembre 07, 2023

Un romanzo magnetico, profondo, a cavallo tra la misteriosa isola di Murano e la splendida città di Venezia. Presente e passato che si intrecciano, la storia di Juliet e Marina che combattono per affermarsi nel mondo del vetro giorno dopo giorno, in epoche diverse e con caratteri diversi. Il fuoco e la passione per l’arte del vetro illumina questo romanzo, impregnato d’amore ed enigmi tutti da scoprire, legati a una collana che racchiude un enorme segreto.

 

Titolo: La collana di cristallo
Autore: Cristina Caboni
Genere: Narrativa
Editore: Garzanti

 

Trama

 

Cristina Caboni regala ai suoi lettori il suo decimo romanzo. Dieci libri per cui si è fatta amare pagina dopo pagina. In questo nuovo lavoro ha scelto il fascino di Murano per raccontare la storia di una ragazza che scopre la propria forza guardando alle donne che, prima di lei, hanno provato a farsi strada, e a un futuro che non fa paura, ma è pieno di voglia di vivere.


Voglio decidere della mia vita. Murano potrà darmi delle risposte. Perché lavorando il vetro mi sento me stessa.


Il vetro soffiato si gonfia in attesa di prendere forma: è quasi una magia e, quando la meraviglia si realizza, Juliet si sente forte e al sicuro. I suoi famigliari la fanno sentire sempre fuori posto, non accettano il suo mondo fatto di creatività, perché per loro la cosa più importante è la razionalità. Per questo non vogliono che parta per Murano, dove è stata ammessa alla scuola per vetrai più prestigiosa del mondo. Ma Juliet non sente ragioni, se non quelle del cuore, e non rinuncia all’opportunità di realizzare il suo sogno più grande, anche se questo vuol dire trovarsi da sola dall’altra parte dell’oceano. Con sé ha un amuleto, una collana di cristallo che la tata di famiglia le ha affidato sussurrandole parole misteriose: «È tua, perché le somigli così tanto». Juliet non ha idea di cosa significhi ma, arrivata nella colorata isola attraversata dai canali, sente che il gioiello le dà la forza di affrontare una sfida in cui non mancano ostilità e pregiudizi, perché lei è l’unica ragazza ammessa. Ma soprattutto le fa dimenticare la paura di non essere all’altezza. Ciò che non si sarebbe mai aspettata è che in una delle perle di cristallo sia incastonato lo stesso stemma che spicca sul palazzo che ospita la fornace. C’è un segreto che deve scoprire. Un segreto che lega la sua famiglia a un diario in cui sono custodite geniali formule per lavorare il vetro e a una donna di Murano vissuta nel secolo scorso. Ad aiutarla c’è Marcus, il direttore della scuola: insieme si perderanno tra le calli incantate in cerca del passato, ma soprattutto in cerca di sé stessi.

 

 

Recensione

 

Il vetro, fascino e magia, luce e mistero nascosti tra minuscoli frammenti di silicio, in grado di dare vita ad un materiale tanto bello quanto fragile e delicato. Con una tradizione antica di secoli, questa sostanza viene lavorata nelle fornaci dell’isola di Murano per dar vita a capolavori meravigliosi, cristalli pieni di colori, che irradiano l’occhio di chi li ammira con un’energia senza eguali, trasmettendo emozioni che toccano direttamente le corde del cuore. È proprio a cavallo tra questo luogo incantevole e la splendida città di Venezia che è ambientato il decimo romanzo della scrittrice Cristina Caboni, edito da Garzanti, una piccola perla nell’universo editoriale più recente, destinato ad essere un’altra pietra miliare della narrativa contemporanea italiana, come i suoi precedenti lavori.

 

 

La storia ha un duplice punto di vista: Juliet Meriwether, giovane americana di Seattle dal carattere dolce e sensibile, è il presente. Il passato è affidato a Marina Chiaramonte, figlia di uno dei più importanti vetrai degli anni Cinquanta a Murano. Entrambe combattono, in momenti storici e contesti diversi, per affermarsi come donne e come vetraie, mettendo al primo posto l’amore e la passione per il lavoro che svolgono. Il destino intreccerà le loro vite, in un perfetto connubio tra passato e presente che la Caboni ha saputo rendere, attraverso le sue parole, in maniera magistrale. Venezia e Seattle, due città agli antipodi eppure così vicine in questa trama che racchiude segreti straordinari, legati alla leggendaria Marietta Barovier e alle più grandi figure femminili che, nel tempo, si sono affermate nel mondo del vetro.  

 

 

Juliet Meriwether ama l’arte in tutte le sue sfaccettature, in particolare la lavorazione del vetro. Grazie al suo immenso talento, subito dopo aver conseguito un dottorato in arti visive, la ragazza viene ammessa all’Accademia del vetro di Murano, una prestigiosa scuola che pochissime persone al mondo hanno la possibilità di frequentare. Ma Seattle è molto lontana dall’Italia e la sua famiglia non crede che lei possa farcela a vivere questa esperienza da sola, dato il suo carattere fragile e delicato. In realtà, il vero motivo potrebbe essere un altro: i genitori hanno prospettato un futuro diverso per lei, un avvenire concreto, fatto di stabilità ed indipendenza, non di arte e creatività, concetti troppo instabili ed effimeri per i coniugi Meriwether.

 

Lei applicava la tecnica al concetto che voleva esprimere, e così produceva un oggetto capace di emozionare. Era quella la sua particolarità rispetto ai colleghi. Lei si dedicava al dettaglio, giocava con il colore e la trasparenza.

 

Una volta arrivata a Palazzo Zenobio, nel cuore di Murano, Juliet si sente finalmente a casa: quelle mura raccontano il passato, sono intrise di storie che raccontano di anni ormai perduti, in cui il vetro è sempre stato il vero protagonista. Ogni angolo di questa immensa villa brilla di creature venute fuori dal fuoco, plasmate con la cura e la dedizione che solo un maestro vetraio di quest’isola è in grado di creare: vasi dalle mille forme, lampadari immensi che sembrano abbracciare tutto lo spazio circostante con la loro statuaria magnificenza. Circondata da tanta bellezza, Juliet riesce a superare le difficoltà che si presentano grazie anche alla presenza del giovane Marcus, il direttore della scuola, che sembra avere una particolare predilezione per lei. Al contrario, il padre del ragazzo, Jacopo Quintavalle, è determinato in ogni modo a mettere i bastoni tra le ruote alla nuova arrivata, tra l’altro anche l’unica donna del corso: è convinto che la giovane americana nasconda un minaccioso segreto, legato alla splendida collana che indossa con tanto orgoglio…

 

Su un letto di velluto rosa sbiadito dal tempo un filo di perle brillava sotto la luce. “Perle di Venezia”. Erano montate in oro. Murrine, rosette, sfere a lume. Erano antiche, preziose. Una piccola fortuna.

 

Juliet deve combattere per non farsi schiacciare da Jacopo Quintavalle e per emergere in un mondo tipicamente maschile, che ha sempre visto la presenza di una donna all’interno di una fornace come un qualcosa di inusuale, di sbagliato. Ma il maestro vetraio Venier è orgoglioso dei lavori che crea la protagonista, poiché provengono direttamente dal cuore e, come tali, hanno la capacità e la potenza di insediarsi nell’animo umano. Juliet è un diamante grezzo e riesce ad ottenere risultati così importanti anche grazie alle preziose indicazioni ritrovate in un vecchio quadernino che la ragazza ha rinvenuto tra i polverosi scaffali della sua stanza, a Palazzo Zenobio. Quali segreti si nascondono dietro questo oggetto così antico e prezioso? A chi sarà mai appartenuto?

 

 

Il sogno della leggendaria Marietta Barovier si intreccia alla vita della dolce Juliet, determinata a scoprire il mistero che avvolge la collana che indossa, donatale da Gina, la sua tata di origini italiane, l’unica donna che l’ha cresciuta e l’ha sempre incoraggiata a coltivare la sua passione per l’arte e per il vetro, come se sapesse qualcosa che le ha sempre taciuto. Gina le ha sempre detto che assomigliava “a lei”… ma chi è questa “lei”? Il potere di queste parole si insinua nell’animo della protagonista giorno dopo giorno, anno dopo anno, finché arriva il momento di scoprire cosa nasconde il passato. Juliet sa che le risposte alle sue domande le troverà in Italia, tra le meravigliose perle della sua collana, riflesse nell’immagine del gallo impressa anche sulla facciata di un edificio che si trova proprio lì a Murano.

 

Il tramonto a Murano è rosso rubino, viola ametista, blu zaffiro. Così i vetrai chiamano i colori, con i nomi delle pietre preziose che hanno decretato la loro fortuna.

 

Juliet è di vetro, il vetro stesso sembra comporre la sua personalità, frammento dopo frammento, dando origine ad un carattere tanto forte e luminoso quanto fragile e delicato, dalle mille sfaccettature, proprio come un gioiello nato dalle mani di un maestro vetraio. Il fuoco che plasma il vetro è lo stesso che brucia nell’anima della ragazza, così passionale e istintiva come solo un’artista dal grande talento può essere. Il richiamo verso Murano è talmente forte da rievocare vibrazioni appartenenti al passato, enigmi misteriosi legati allo stemma del gallo inciso sulla collana che le ha donato Gina. E sarà proprio questa meravigliosa opera d’arte veneziana, fatta di vetro e perle lavorate finemente da risultare perfette, a condurla a casa di Nina, una dolce e anziana signora dell’isola che riconoscerà in lei una creatura amabile, meritevole d’amore e dalla grande forza, animata da un fuoco ardente che si riflette nel guizzo dei suoi capelli ramati, fiamme che danno vita ad un biondo veneziano ormai così raro da risultare unico.

 

 

La magia di Venezia, il fascino di una città senza tempo, la porteranno a scoprire la verità sulla sua famiglia, a far luce sul passato e a trovare finalmente la vera felicità, tra i frammenti di vetro che bruciano nelle roventi fornaci dell’isola di Murano e la storia di Venezia stessa. La penna della Caboni è sublime, ricca di sentimento e passione, come il carattere delle due protagoniste femminili del romanzo, frutto di un presente e di un passato che si intrecciano tra loro creando una trama intricata e avvincente. I colori brillanti del vetro, la fragilità e la forza con la quale questo materiale viene temprato rispecchiano l’animo di Juliet e di Marina, legate da una storia che attraversa i confini del tempo, che si riflette nei colori dei tramonti di Murano, nell'eterna bellezza di Venezia, immersa in misteri e segreti, vetro e cristallo, famiglia e amore. Cosa aspettate a scoprirla?












 

  

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