Recensione: Tempi duri per i vivi – Matteo Orlandi

novembre 13, 2023

Un noir dalle tinte fosche, dalle vibes anni '90, dove una semplice videocassetta riesce a sconvolgere totalmente le vite di tre ragazzi. Milo, Bart e Thomas scoprono una verità a dir poco raccapricciante e, in poco tempo, si trovano implicati in un intricato mistero, fatto di violenza, traffico di prostituzione e indicibili segreti. Ce la faranno a squarciare il buio terrorizzante e macabro in cui sono piombati, avvalendosi della luce della giustizia? 

 

Titolo: Tempi duri per i vivi
Autore: Matteo Orlandi
Genere: Noir
Editore: Self Publishing

 

Trama

 

Milo, Bart e Thomas sono amici; così diversi da risultare fin bizzarri, ma perfetti insieme. Uniscono indolenza, impulsività e concretezza in una quotidianità agrodolce. Vivono le loro giornate con ironica malinconia fino a quando subiscono una violenta scossa, scoprendo in prima persona quanto la vita sia in grado di mescolare le carte. Il terremoto che ne consegue trascina anche la bellissima e determinata Sal, grande amore di Milo, in un vortice di violenza e depravazione. I quattro scoprono un susseguirsi di efferati crimini e ci si immergono a capofitto.

Rischieranno la vita, tra improbabili aiuti, intrighi malavitosi e una piramide di criminali: dagli spietati burattinai, ai burattini da strapazzo.

 

“Si passa una vita a rimandare decisioni convinti che ci siano un sacco di altri giorni per agire.”

 

 

Recensione

 

 

 

 

 “Tempi duri per i vivi”, già dietro al titolo si nasconde un mistero che ha dell’incredibile, celato da una malsana e crudele verità. Sono davvero tempi duri per vivere, specie per noi giovani, che veniamo spesso additati ingiustamente di essere passivi e senza ideali, oltre a tutto ciò che siamo costretti a subire dopo aver ereditato un passato che, col tempo e per responsabilità non nostre, ha distrutto il mondo in cui viviamo. I protagonisti di questo splendido noir, scritto da Matteo Orlandi, sono l’esempio perfetto di ciò che noi ragazzi di oggi siamo e vogliamo essere, forti e determinati a combattere, perseguendo i nostri ideali, a dispetto di tutti gli adulti che invece non ci credono e non fanno altro che denigrarci. Pronti a scoprirne di più?


 


Milo e Bart si conoscono fin da piccoli, hanno un legame speciale che è sopravvissuto allo scorrere del tempo e si è consolidato anno dopo anno, fatto di una fiducia granitica e di un affetto che non conosce limiti. Come è mai possibile che un ragazzo tranquillo come Milo, sensibile e a tratti indolente, precipitato in un baratro di apatia e solitudine dopo la rottura con la sua amata Sal, frequenti Bartolomeo, un tipo tosto e battagliero, dal carattere forte e combattivo? Bart è il classico amico che tutti vorrebbero avere, pieno di vita e schietto come nessuno al mondo, pronto a sbatterti in faccia la verità e a cercare contemporaneamente di salvarti da te stesso. Se non fosse per lui, Milo resterebbe chiuso in casa, da buon cinefilo, a guardare e riguardare milioni di volte “Midnight in Paris” e altri capolavori cinematografici con l’unica compagnia della sua gatta Yana, pronta a regalargli fusa e coccole in cambio di cibo e sovranità in casa. Opportunisti e affettuosi come non mai, i gatti, il loro amore è davvero speciale, non apprezzato da tutti. Meno male che c’è Bart a tirarlo fuori dal torpore in cui il suo migliore amico è caduto…


 



La cattiveria non risparmia nessuno: gli esseri umani… l’universo intero. La verità è che finché non viene a bussare alla tua porta hai sempre la sensazione di poterla evitare.

 


Dopo una serata trascorsa a ballare, un incontro ravvicinato con una ragazza di nome Sonia e il suo gigantesco fidanzato, Milo e Bart ritornano a casa con un gran mal di testa e col ricordo di una serata alquanto movimentata. Ma il bello deve ancora venire: il loro amico Thomas, smanettone informatico, ha racimolato del materiale nerd che vuole mostrare ai suoi compagni, in una serata maschile a base di pizza e birra. Tra vecchie videocassette di classici Disney, video-8 e gioielli del cinema appartenenti al passato, spunta fuori improvvisamente una VHS dal nome Cenerentola… ma all’interno non c’è la principessa delle fiabe per eccellenza. I tre ragazzi si trovano di fronte a uno snuff movie, girato in maniera amatoriale nel lontano 1989, in cui la vittima è una giovane ragazza neanche maggiorenne, stuprata a turno da tre uomini diversi e uccisa in maniera a dir poco brutale. Definirlo violento è quantomeno riduttivo e il video rimane impresso nella mente dei tre ragazzi in maniera indelebile.


 


Dopo aver indirettamente assistito ad un video così raccapricciante, i tre ragazzi decidono di indagare, pur avendo come unica prova, questa videocassetta del 1989. Poca roba, in effetti. Peggio ancora se questa VHS viene improvvisamente cancellata, smagnetizzata da qualcuno che non vuole far tornare a galla il passato. Con l’aiuto di un ex maresciallo, Ippolito Giani, dal linguaggio particolarmente colorito e un carattere granitico e un’ironia pungente, Milo, Bart e Thomas si addentreranno in una storia che ha dell’incredibile: collegamenti con la mafia, orrori e traffico di prostituzione, potenziali informatori che vengono impiccati misteriosamente… nessuno di loro si aspettava una storia così ingarbugliata. E in tutto questo la bellissima Sal, ex fidanzata di Milo, ritorna a fare la sua comparsa, con un enorme segreto che si cela dietro la sua famiglia.


 


Nomi di persone sconosciute che si intrecciano a violenze, traffici e soprusi indicibili si mescolano alle vite di Milo, Sal, Bart e Thomas, ormai irrimediabilmente in pericolo ma determinati a scoprire la verità dietro questi misteri inquietanti e spaventosi. Ormai non si possono tirare indietro di fronte agli orrori che hanno scoperto, ci sono dentro fino al collo e devono pensare ad uscirne vivi, perché questa brutta gente non perdona. Le prove che possiedono sono poche e sconclusionate, tutte però collegate tra loro da un macabro nome: Livio. Cosa si cela dietro tutto questo?


 



Guardai l’ora che erano le tre passate. Potevano anche star per scoccare le quattro, in realtà, ma avevo ormai la vista talmente annebbiata che quella fu l’ultima cosa che vidi.


Poi calò il sipario.



 


Matteo Orlandi ci regala un romanzo originale, scritto in maniera impeccabile, con un linguaggio vivido, realistico, a tratti crudo come la violenza insita alla vicenda narrata. A mio parere, non vi era altro modo di narrare questa storia se non immergendosi dentro ogni personaggio come lo scrittore ha fatto, leggendone l’animo e i più profondi desideri. È stato bello leggere un noir con una visione tipicamente “maschile” della vicenda, molto intensa e concreta, dove viene narrato in modo diretto e incisivo ogni avvenimento della trama, senza mai eccedere. Vibes anni ’90, tematiche importanti come la violenza, il traffico della prostituzione, la sete di giustizia hanno dato vita a un noir dalle tinte fosche, dagli oscuri segreti che vengono svelati pagina dopo pagina e un finale mozzafiato, in cui una tenue e flebile speranza si insinua in una vicenda fatta di terrore e indicibili violenze. Un romanzo davvero consigliato agli amanti del genere, scritto da un autore emergente che, spero, ci regalerà altre belle emozioni con un nuovo romanzo molto presto.





















 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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