Recensione: Dorothy deve morire – Danielle Paige

marzo 11, 2023

Un romanzo insolito ed originale, una rivisitazione in chiave dark della celebre fiaba “Il Mago di Oz”, in cui il confine tra bene e male è così labile da risultare quasi indistinguibile. La giovane Amy Gumm, adolescente proveniente dal Kansas, si trova catapultata improvvisamente in una terra magica, il famigerato Mondo di Oz, in cui tutto però sembra essere capovolto e niente è come sembra…

 

Titolo: Dorothy deve morire

Autore: Danielle Paige

Genere: Narrativa dark

Editore: HarperCollins

 

Trama

 

Il retelling in chiave dark del Mago di Oz.


Non ho chiesto nulla di tutto ciò. Non ho mai voluto diventare un’eroina. Ma quando la tua vita viene spazzata via da un tornado – che porta via anche te – non hai altra scelta che adattarti, giusto? Certo, ho letto i libri, ho visto i film, conosco la canzone sull’arcobaleno. Ma non mi sarei mai aspettata che il paese di Oz fosse così: un posto in cui non ci si può fidare delle streghe buone e dove quelle cattive potrebbero rivelarsi buone. Un posto dove persino la strada di mattoni gialli si sta sgretolando. Cos’è successo? 

 

Recensione

 

Follow the Yellow Brick Road.

 

No, in questo romanzo non c’è nessun sentiero dorato da seguire, non vi sono arcobaleni o streghe buone ad illuminare il cammino di un eventuale visitatore e non vi è nessuna Dorothy Gale, almeno non come siamo abituati a conoscerla... tutto è buio e oscuro, immerso in una densa foschia bluastra ed inquietante, una coltre di nebbia asfissiante che riflette la desolazione di una terra ormai finita, quasi morta, prosciugata della sua stessa essenza. Cosa sarà mai successo ai colori e alla magia della meravigliosa terra di Oz?

 

Ma forse era stato così. All’improvviso ricordai quello che mi aveva detto prima di sparire nell’abisso. Non fare gli stessi errori che ha fatto lei. Si riferiva forse a Dorothy? Qui è dove per lei è cominciato tutto. Di chi altro poteva parlare?

E quali “errori” aveva fatto?

 

In questo romanzo, dimenticatevi la Oz che conoscete, con colori sgargianti e brillanti, allegri Munchkin che popolano le strade del paese o canzoncine spensierate intonate da una Dorothy Gale con un animo buono e gentile. In questa landa desolata non vi è traccia di luce, di gioia o di spensieratezza e tutto sembra essere capovolto: nulla è come ci si aspetta, tutto è sospeso e la giovane Amy Gumm vi è stata improvvisamente catapultata da un terribile ciclone che ha distrutto la roulette in cui viveva con sua madre. Ora la ragazza è in bilico sul labile filo del terrore e della rassegnazione. È grazie alla sua grande sensibilità e forza d’animo che la nostra protagonista troverà il coraggio di agire e combattere contro tutto e tutti, per ritrovare sé stessa e salvare la terra di Oz. Ce la farà una semplice ragazza del Kansas a portare a termine questo compito così arduo e pericoloso?

 

Amy Gumm è un’adolescente schiva e timida, ma dal carattere forte e già temprato dalle vicissitudini della vita: una madre dipendente dai farmaci, completamente assente e disinteressata nei confronti della figlia. Eppure, non è sempre stata così, in passato è stata una mamma attenta e scrupolosa, piena di affetto e comprensione verso la figlia. Col tempo, però, le cose sono cambiate e la situazione è peggiorata giorno per giorno, fino a precipitare nell’abisso dell’apatia e dell’egoismo. Nella roulotte in cui vivono, il tempo sembra essersi fermato: Amy è completamente sola, abbandonata a sé stessa, nel difficile e delicato periodo adolescenziale, senza un modello da seguire e a cui potersi appoggiare. È sua madre ad aver bisogno di lei, quando in realtà dovrebbe essere il contrario… e tutto questo si ripercuote sulla quotidianità della nostra protagonista, la quale subisce bullismo a scuola da parte di una ragazza popolare, sciocca e presuntuosa, che continua a darle filo da torcere solo per invidia e gelosia.

 

<<Lo so, sei molto lontana dal Kansas>> mi disse. <<Ma ci sono diversi tipi di casa. E hai ragione, sei davvero sola. Lo siamo tutti, prima o poi dobbiamo impararlo. Se devi essere sola, però, non preferiresti essere sola fra amici?>>

 

Perché, nel mondo di Oz, Amy Gumm ha una missione: rubare il cervello dello Spaventapasseri, sottrarre il cuore al Boscaiolo di Latta, togliere il coraggio al Leone Codardo e, soprattutto… Dorothy deve morire. Sì, proprio lei, la dolce bambina proveniente dal Kansas, timida e gentile, che tutti sono abituati a dipingere come angelica ed innocua, oltre che allegra e spensierata. Il suo ritorno ad Oz coincide con un grande cambiamento: Dorothy ne diventa immeritatamente Principessa spodestando Ozma, la legittima sovrana, rendendola poco più che un semplice spettro, un fantasma ai suoi ordini. Ma non è finita qui, la dolce ragazza del Kansas, presa da un’insaziabile sete di potere, sta tentando di appropriarsi di tutta la magia che scorre nelle viscere di Oz, senza mai fermarsi. Glinda, la Buona Strega del Nord, insieme ai suoi tre compagni di viaggio che tutti conosciamo molto bene, il Boscaiolo di Latta, lo Spaventapasseri e il Leone Codardo, tentano di aiutarla in ogni modo nella sua malvagia impresa, sostenendola incondizionatamente. 

 

<<Lo dici come se essere cattiva fosse una cosa positiva>> risposi.

<<Ci sei arrivata, più o meno.>> La voce di Glamora era piena di malizia e di spirito. <<Tutto è capovolto. I buoni sono cattivi, i cattivi sono buoni. I tempi stanno cambiando. Ecco dove siamo arrivati, a Oz.>>

 

Chi sono i buoni e i cattivi in questa terra? Tutto sembra essere capovolto e il confine tra bene e male è tanto labile e sottile da non esistere più. Amy viene ingaggiata dalla Lega dei Cattivi per riportare ad Oz l’equilibrio prestabilito, ma la ragazza ha paura di fallire. La strega Mombi, la dolce Gerta e l’affascinante Glamora, sorella gemella di Glinda, credono in lei e la addestrano al combattimento, insieme al misterioso e affascinante Nox, un ragazzo dagli occhi di ghiaccio e dalla forza straordinaria. Le similitudini tra Amy e Dorothy sono molteplici: entrambe provengono dal Kansas, hanno una situazione familiare complessa, tutte e due sono arrivate in questa terra magica perché un ciclone ha travolto la loro casa scaraventandola in un mondo magico e sconosciuto. Ma Dorothy ha scelto la strada sbagliata: l’avidità e la sete di potere l’hanno spinta a diventare una persona orribile e senza scrupoli, una spietata tiranna in tacchi a spillo e minigonna, dalla bellezza plastica e quasi irreale, frutto della trasformazione di una magia pura e semplice che è stata contaminata dal male e dalla cattiveria.

 

Libera. Lo ero davvero? Per certi aspetti mi sembrava di aver scambiato una prigione per un’altra.

Faremo di te una cattiva.

In che guaio mi ero cacciata?

 

“Dorothy deve morire” è il primo volume della saga della scrittrice americana Danielle Paige, tradotto in Italia dalla casa editrice HarperCollins. Già dal titolo devo ammettere che ne sono rimasta colpita: essendo la fiaba di L.F. Baum una delle mie preferite in assoluto, avevo grandi aspettative riguardo a questa rivisitazione in chiave dark de “Il Meraviglioso Mago di Oz”. I dubbi erano molti e le domande che mi sono posta, prima di avvicinarmi a questa lettura, per poco non mi hanno allontanata dal libro stesso: avevo paura che venisse in qualche modo “rovinata” la figura di Dorothy con la quale sono cresciuta e l’idea stessa di Oz, ma questo libro è stata un’autentica scoperta…

 

La nostra Amy, nel mondo di Oz, scoprirà di avere una forza di cui ignorava l’esistenza e lo spettro dei fantasmi della malvagia Principessa Dorothy, del crudele Spaventapasseri, del terrificante Leone Codardo e dello spietato Boscaiolo di Latta si dissolvono di fronte a un tale coraggio. Un romanzo travolgente, insolito e pieno di sorprese che vi coinvolgerà fino all’ultima pagina. Ma non aspettatevi un finale, questo libro è il primo di una lunga serie, che mi auguro verrà tradotta in italiano il prima possibile, per riuscire a trovare una risposta alla domanda che mi frulla in testa fin dall’inizio della lettura di questa versione dark della mia fiaba preferita: “Perché Dorothy deve morire? E soprattutto, morirà davvero?”










 

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