Recensione: La collezionista di libri proibiti - Cinzia Giorgio

novembre 08, 2021

Nella deliziosa e antica bottega Calvani, grazie alla saggezza dell’antiquario Anselmo, la storia di Olimpia e Davide si intreccia mirabilmente al mistero di libri proibiti, incorniciati dalle meravigliose lettere della poetessa cinquecentesca Veronica Franco, che riportano a galla segreti provenienti dal passato che si mescoleranno alla vita stessa dei protagonisti, legandoli in maniera profonda, viscerale e indissolubile.


 

Titolo: La collezionista di libri proibiti
Autore: Cinzia Giorgio
Genere: Narrativa
Editore: Newton Compton

 

Trama

 

Venezia, estate 1975. Olimpia ha solo quindici anni quando conosce Anselmo Calvani, proprietario di una storica bottega d’antiquariato. È un incontro decisivo, Anselmo intuisce subito l’intelligenza e la sensibilità della ragazza e la incoraggia a seguire la sua inclinazione. Giovanissima ma già appassionata lettrice, Olimpia comincia a frequentare il suo negozio, a lavorare lì e, con il suo aiuto, inizia a collezionare preziosi libri messi all’indice dalla Chiesa. Mentre cresce la sua passione per quei volumi antichi, anche quella per Davide, il nipote di Anselmo, segreta e non dichiarata, brucia l’animo della ragazza. E una notte, sospinti dalla lettura dei versi erotici di una cortigiana veneziana, i due cedono ai loro sentimenti…
Parigi, estate 1999. Olimpia vive ormai nella capitale francese. Ha aperto una casa d’aste, specializzata in libri e manoscritti antichi, tra le più quotate ed eleganti della città. Ogni anno riceve da Davide uno strano regalo: un pacchetto che contiene lettere un tempo censurate, insieme a un libro considerato in passato “proibito”, di cui Olimpia riconosce il grande valore. Sono l’eredità di Anselmo... Ma come poteva un modesto antiquario veneziano esserne in possesso? E che legame c’è tra quelle lettere e la bottega da cui provengono?

 

 

Recensione

 

Cosa dirvi di questo meraviglioso romanzo, nato dalla penna di Cinzia Giorgio? Non appena mi sono immersa nella lettura, fin dal primo momento, sono stata rapita completamente dalla vicenda narrata. Sarà stato anche merito dell’ambientazione? Sicuramente sì, visto che la trama si svolge tra due bellissime città, Parigi e Venezia, posti magici in cui l’amore regna sovrano e si intreccia alla storia dei protagonisti. Sono legata in maniera particolare a Venezia, è anche la città in cui vivono i miei zii e ci vado spesso per andare a trovarli. Ogni volta che metto piede in laguna, mi rendo conto di quanto questa splendida città mi sia mancata, è sempre un tuffo al cuore, un’emozione bellissima tornarci e con questo romanzo mi sono sentita un po’ “a casa”, nella mia meravigliosa Venezia. Mi ha aiutato a sentirne meno la nostalgia perché, grazie alle parole di Cinzia Giorgio, sembra di trovarsi davvero lì, testimoni di una storia d’amore che supera i confini del tempo e dell’esistenza stessa.

 

Nel lontano 1975, la giovane Olimpia, una ragazza veneziana di buona famiglia, sta per compiere quindici anni. L’idea che i suoi genitori le stiano organizzando una festa per il suo compleanno non la entusiasma: la nostra protagonista, infatti, non ama la vita mondana e preferisce restare a casa a perdersi tra le pagine di un buon libro. Un giorno, vagando per le meravigliose calli veneziane, la giovane viene sorpresa da un improvviso temporale estivo e, per ripararsi dalla pioggia battente, entra nel negozio Calvani, un’antica bottega di antiquariato a cui non aveva mai fatto molto caso, pur abitando non molto lontano da quella zona. L’anziano proprietario, Anselmo Calvani, intuita la passione per i libri e la spiccata intelligenza della ragazza, le regala una copia antichissima del “Decamerone” di Giovanni Boccaccio. È il più bel regalo che Olimpia possa ricevere. La nostra protagonista rimane estasiata dal mondo che trova all’interno della bottega Calvani: un vero e proprio paradiso fatto di carta e d’inchiostro, che profuma di antico, di passato, di tempo perduto. Olimpia si avvicina all’antiquariato in punta di piedi iniziando a lavorare come apprendista nel negozio di Anselmo, scoprendo una passione per quest’arte che brucia indomabile nella sua anima ed è impossibile da tenere a freno.

 

La voce di Olimpia ora era più ferma. Quando parlava di libri rifioriva, si illuminava e sembrava una bambina golosa davanti a una torta.

<<Sono giovane, lo so, ma colleziono libri di ogni tipo: romanzi, saggi, libri illustrati. La mia passione sono i volumi antichi>>.

<<Ah sì? E perché?>>

<<Perché mi piace immaginare che custodiscano le vite di chi un tempo li ha posseduti>>.

 

La famiglia di lei, in special modo sua madre, non è mai stata molto d’accordo con le idee della figlia: hanno da sempre avuto un rapporto complicato e burrascoso, consolidato negli anni da un muro fatto di silenzi e indifferenza diventato ormai quasi invalicabile. Olimpia, d’altro canto, trova un appoggio in Peggy, un’anziana donna anche lei appartenente ad un alto ceto sociale, con cui si instaura un rapporto meraviglioso di amicizia e stima reciproca. Hanno entrambe in comune la passione per i libri e per la letteratura, oltre che l’amore per tutto ciò che è arte in generale.

 

Cinzia Giorgio descrive il rapporto iniziale tra madre e figlia in maniera impeccabile: riesce a far percepire la distanza, il distacco che le due donne hanno creato tra loro, chiudendosi ognuna nel proprio mondo e nelle proprie convinzioni. D’altro canto, Peggy riesce a donare ad Olimpia un appoggio, una spalla su cui piangere, un’amica con cui confidarsi e che la porterà a riflettere anche sul rapporto stesso che ha instaurato con sua madre. Non è solo l’arte ad unirle, nemmeno il ceto sociale a cui entrambe appartengono: è un sentimento genuino, un’amicizia vera, che niente al mondo potrà mai scalfire.

 

Proprio nell’antica bottega Calvani, Olimpia conosce Davide, il nipote di Anselmo, col quale inizialmente non scorre buon sangue. Vuoi per un pizzico di gelosia da parte della giovane nei confronti del legittimo nipote dell’antiquario a cui si è tanto affezionata, vuoi per l’atteggiamento inizialmente “antipatico” del ragazzo nei suoi confronti, la protagonista tende a guardarlo con diffidenza. Ma dietro questa finta maschera di indifferenza si cela un interesse ben diverso da parte di entrambi, che non tarderà ad arrivare: un amore pronto a scoppiare, ad esplodere in tutta la sua passione, travolgendo i protagonisti e coinvolgendo il lettore come pochi romanzi sanno fare.

 

“Si era chiesta milioni di volte di che colore fosse il paradiso. Ora lo sapeva. Il paradiso aveva il colore degli occhi di Davide, un’indefinita sfumatura tra il verde e il dorato”.

 

Ma il fantasma della fidanzata di Davide è destinato a sconvolgere le vite dei nostri protagonisti, portandoli in direzioni opposte. Come distruggere una storia d’amore intensa, vera ed appassionante? Non credo la si possa cancellare nel vero senso della parola, ma ci sono avvenimenti che riescono a cambiare le carte in tavola: la fidanzata di Davide, infatti, aspetta una figlia da lui e questo porta ad un allontanamento quasi totale da parte dei due amanti. Olimpia non abbandonerà mai l’amore per i libri, gli insegnamenti di Anselmo, né tantomeno riuscirà a dimenticare il suo primo vero amore, ma andrà a studiare fuori nazione e porterà a termine il suo percorso di studi con dedizione e sacrificio. Dopo qualche tempo, la nostra protagonista si trasferisce a Parigi, all’età di ventitré anni, insieme al suo nuovo fidanzato Andrew, cresciuta e maturata come persona e soprattutto come donna. Dopo la morte di Anselmo, riceve per posta da Davide un pacco contenente un libro proibito dal valore inestimabile, insieme ad una lettera scritta dalla cortigiana Veronica Franco. Come mai l’anziano antiquario abbia collezionato tutti quei volumi rari e introvabili resta per lei un mistero. E per quale motivo non glieli ha consegnati di persona, prima di morire? Domande a cui Olimpia vuole a tutti i costi trovare una risposta.

 

Tutti loro appartengono a Venezia, proprio come me e come lei… ed è qui che quelle carte devono stare. So che ne farà un fondo speciale, me lo sento”.

 

Le risposte non tardano ad arrivare, ma non sempre sono quelle che si aspetta la nostra protagonista. Il mistero si infittisce e, una volta ritornata nella sua amata Venezia, la ragazza scopre che il suo amore per Davide, in realtà, era soltanto sopito, messo da parte, in attesa di un’occasione per poter ritornare a galla e travolgerla ancora una volta con tutta la sua forza e dirompenza. Ma il destino, ancora una volta, ci regalerà incredibili colpi di scena: il mistero dei libri di Anselmo, le lettere di Veronica Franco la porteranno a scoprire segreti inimmaginabili, che si intrecciano alla sua vita più di quanto lei stessa crede. Tra libri proibiti quasi dimenticati fra le pieghe del tempo, la scrittrice ci ha regalato un romanzo dal valore inestimabile, una perla rara ricca di storia, di cultura e letteratura, in cui una romantica e struggente storia d’amore vissuta tra le calli veneziane si intreccia a misteri e segreti troppo a lungo sopiti, che sanno di antico, di un’epoca lontana, di pagine rubate dal tempo.

 

Valutazione: 🌟🌟🌟🌟🌟

 

Rachel




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