Recensione: Imperfette condizioni – Noemi Germanà

luglio 20, 2022

La storia di Jennifer e Vito, un amore passionale e improvviso che si dipana nel corso della storia, intrecciandosi al mito di Proserpina e ad un futuro incerto e imprevedibile, dove non tutto è ciò che sembra e il male si cela proprio dove meno te lo aspetti. Perché il destino, a volte, bisogna avere il coraggio di guardarlo in faccia e di cambiarlo, combattendo se necessario contro di esso per salvare sé stessi, costi quel che costi.

 

Titolo: Imperfette condizioni
Autore: Noemi Germanà
Genere: Narrativa
Editore: Porto Seguro Editore

 

Trama

 

Lei è persa tra relazioni instabili, esperienze traumatiche e una sensibilità spesso difficile da gestire. Lui è quel ragazzo che conosce da sempre e le distanze tra loro sanno essere normali, scontate, quasi imposte. Fino a un pomeriggio insieme, qualche provocazione e un’occhiata di troppo.
Il legame è stato creato, il contatto stabilito, Jennifer e Vito sembrano destinati a ritrovarsi. È lui a toglierla dai guai, solamente per trascinarla in un vortice altrettanto cupo e inquietante.
Tra loro l’amore è immediato, potente e travolgente. E finalmente Jennifer si sente appagata e fortunata per aver trovato un ragazzo tanto cortese e attento. Ma la premura di Vito ha dei retroscena insospettabili, quasi folli.
Jennifer imparerà a sue spese che il gioco di Proserpina e Plutone può diventare molto pericoloso. 

 

Recensione

 

“Imperfette condizioni” è il romanzo d’esordio dell’autrice Noemi Germanà, che parla di tematiche forti e importanti, spesso al giorno d’oggi ancora ingiustamente trascurate. L’autrice ha dato voce alla storia di Jennifer, una ragazza dolce e sensibile, piena di contraddizioni e di lati spigolosi nel carattere. Come ogni ragazza della sua età, la giovane non aspetta altro che qualcuno che possa aiutarla a smussare questi angoli della sua personalità, donandole un amore immenso e incondizionato al quale poter attingere come fonte di vita. E la vita ha deciso di donarle una splendida opportunità che porta il nome di Vito, un vecchio amico dal carattere ombroso e particolare. Sarà davvero così?

 

Può sembrare brutale, ma la realtà è che ci sono persone che seppure a un passo da noi, vivono la loro vita su un pianeta lontanissimo dal nostro, vibrano a una frequenza diversa, parlano la loro lingua e non ci capiranno mai. Sarà per questo che ci attraggono.

 

Il motore di questa vicenda è l’amore, come in ogni storia che si rispetti, ma stavolta questo sentimento è visto in un’ottica completamente diversa. Tra la protagonista e Vito nasce un interesse reciproco, che si trasformerà in breve tempo in un turbine di emozioni dalle mille sfaccettature, intrise di passione, desiderio e avvenimenti inaspettati. Jennifer e questo misterioso ragazzo diventano ben presto inseparabili, non riescono a fare a meno l’uno dell’altra, a stare lontani l’uno dall’altra, come dice Vito… tutto ciò che fanno, lo fanno insieme, qualsiasi cosa. E questo non è mai un bene in una coppia…

 

«Sei bellissima» concluse, accennando un sorriso. Poi mi baciò.

BOOM.

Un boato sordo esplose nel mio corpo, facendo vibrare ogni cellula. Come una scarica elettrica fortissima e veloce che ti attraversa senza chiedere il permesso, sfrecciando dritta alla testa e annullando qualsiasi tipo di razionalità. Ripresi fiato, rendendomi conto di avere ancora gli occhi chiusi. Avevo quasi paura ad aprirli e realizzare ciò che era successo, o magari temevo di vederlo ridacchiare e prendersi gioco di me, mentre io mi ero sbriciolata tra le sue mani come un biscotto di pasta frolla.

 

Quando il campanello d’allarme inizia a suonare, bisogna dargli immediatamente retta, non relegarlo in un angolino della nostra mente cercando di ignorarne il suono persistente e pressante. Se si inizia a percepire qualcosa che non va, vi è sempre un motivo alla base che porta alla formulazione di un determinato pensiero e questo non va mai sottovalutato, in alcun caso. Tutto accade per una ragione, anche quello che succede dentro di noi, nel profondo del nostro inconscio e della nostra mente, non bisogna mai trascurare sé stessi e il proprio istinto di sopravvivenza, altrimenti le spiacevoli conseguenze non tarderanno ad arrivare. Ed è proprio questo che accade alla nostra Jennifer: inizialmente si rifiuta di vedere la realtà per quella che è, attribuendo un significato diverso alle attenzioni asfissianti del suo fidanzato e minimizzando la crescente possessività che egli nutre nei suoi confronti.

 

Restare sempre in superficie, senza mai andare troppo in profondità. Senza rischiare, nel bene o nel male, di portare le cose e le emozioni nei punti più profondi e vulnerabili che abbiamo.

Ma a che prezzo?

 

La situazione precipita in poco tempo: Vito si rivela per quello che è veramente, una persona ossessiva e violenta, deciso ad intrappolare Jennifer in una gabbia di gelosia e maltrattamenti sia psicologici che fisici, come uno spaventoso serpente che avvolge nelle sue spire l’ignara preda che ha catturato, per divorarla e succhiarne via ogni briciolo di vita. Ma la ragazza tarda ad accorgersene, all’inizio crede di essere lei il problema, pensa che le attenzioni del suo fidanzato siano frutto di un amore intenso e passionale, quasi inspiegabile come l’attrazione che li lega l’uno all’altra, quando in realtà non è affatto così. Non è amore ciò che prova per lei il suo amato Vito, è possesso, ossessione, violenza e questo va condannato in tutti i modi possibili.

 

«Sai perché la tiene così stretta?» chiese Vito.

Io scossi leggermente la testa in un timido “no”. In quello stesso momento strinse la sua mano con forza e io sentii le mie costole urlare in silenzio.

 

Nonostante le sue amiche e la famiglia percepiscano delle stranezze e un repentino cambiamento nel modo di fare della ragazza, Jennifer prosegue imperterrita la sua storia d’amore con Vito, come una bambina che si è dispersa in un’enorme foresta e non riesce a trovare più una via d’uscita e tornare a casa. La ragazza non ascolta i consigli delle persone a lei vicine e, pur confrontandosi con la signora Bruna, adorabile vicina di casa che ha vissuto un’esperienza molto simile alla sua in passato, decide comunque di andare avanti, spinta da una forza d’attrazione nei confronti di Vito che non riesce a controllare. Ma tutto questo la sta rovinando, la sta logorando nel profondo, come i dolorosi lividi che il ragazzo ha lasciato sul suo fianco, proprio mentre il mito di Proserpina e Plutone si intreccia alla loro storia, rendendola ancora più inquietante.

 

«La stringe perché lei deve sapere. Deve comprendere la sua volontà e il suo destino. Deve abbandonarsi all’idea che ormai sia sua. Che la sua stessa carne appartiene a lui. Vedi, guarda il suo viso. Lei ancora non capisce che le sue sofferenze possono cessare solo nel momento della resa. Quando si arrenderà al suo amore, che è unico e raro, in quel momento e solo allora anche lei potrà essere felice.»

Lasciò la presa.

Mi diede un bacio sulla guancia.

 

La scrittrice, con un linguaggio curato e a tratti eccessivamente descrittivo, riesce a dare voce ai sentimenti dell’animo di Jennifer, combattuta tra la potenza di un amore sincero e profondo come quello che prova per Vito e l’esatto opposto, l’idea di possesso, l’ossessione che il ragazzo prova per lei. Nonostante gli avvertimenti e i campanelli d’allarme che le lancia il suo inconscio, la nostra protagonista continua imperterrita a giustificare atteggiamenti di violenza fisica e psicologica da parte del partner, come se non si rendesse pienamente conto di ciò che le sta accadendo. A tratti avrei voluto saltar dentro le pagine di questo libro per svegliarla, per farle capire che quell’atteggiamento così brutale e incisivo che le viene riservato non è altro che violenza e, in quanto tale, non va perdonata in alcun modo. Inizialmente non sono riuscita ad entrare subito in sintonia con Jennifer proprio per questo, ma credo fosse anche nelle intenzioni dell’autrice questa sorta di “distacco” che il lettore deve percepire per potersi rendere conto della situazione e trarre le proprie conclusioni.

 

Le parole di Vito mi attraversarono lo stomaco come una lama rovente. Mi venne da vomitare ma non lo feci, dovevo rimanere vigile e lucida. Dovevo reagire e scappare. Tornare a casa. Casa mia

 

Noemi Germanà ci ha regalato un romanzo importante, che parla di una tematica troppo spesso sottovalutata o lasciata in sordina: quella della violenza sulle donne. La storia di Jennifer non mi ha lasciato indifferente e, detto sinceramente, credo che non lascerebbe indifferenti neanche voi, miei cari lettori. Spesso si tende erroneamente a scambiare la gelosia e il possesso per amore, ma in realtà non è così: essi sono dei potenti campanelli d’allarme che il nostro corpo percepisce e da cui bisogna difendersi. Non sono altro che la proiezione della nostra anima più profonda, del nostro inconscio, che avverte immediatamente il pericolo in maniera istintiva e spesso infallibile, tentando in ogni modo di proteggerci. E dobbiamo dargli ascolto, subito, senza perdere tempo, allontanandoci dal carnefice prima che sia troppo tardi. Se proprio non ce ne rendiamo conto, ascoltiamo la gente che ci è intorno e che ci vuole bene, magari potrebbero avere una visione più ampia della nostra e potrebbero aiutarci nel nostro percorso. Un romanzo che mi sento di consigliare a tutti coloro che vogliono avvicinarsi a questa tematica in maniera lenta e graduale, associando a tutto questo una lettura piacevole e scorrevole. Amore e violenza non possono convivere nella stessa frase, figuriamoci in un rapporto, questo ricordiamocelo sempre.












 

You Might Also Like

0 comments

Popular Posts

Like us on Facebook

Instagram