Recensione: I Promessi Sposi spiegati male – Francesco Muzzopappa

luglio 07, 2023

Una riscrittura del capolavoro manzoniano in chiave moderna, ironica e sarcastica, una boccata d’aria fresca, una folata di vento che spazza via tutta la polvere e le ragnatele che la scuola ha ingiustamente affibbiato al romanzo storico scritto da Alessandro Manzoni, rendendo da sempre gli studenti ostili a questo classico senza tempo. Che ne dite di rinnovare un po’ questi programmi scolastici ed inserire questo libro a pieno titolo nel percorso di ogni alunno?  

 

Titolo: I Promessi Sposi spiegati male
Autore: Francesco Muzzopappa
Genere: Narrativa
Editore: DeAgostini Editore

 

Trama

 

C’è un libro studiato in tutte le scuole, così famoso che le sue righe iniziali hanno più follower di Lady Gaga: “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno…” Sulle sponde dove oggi stanno gli yacht delle star di Hollywood, all’inizio dell’Ottocento Alex Manzoni ha ambientato una storia che sembra un classico film d’amore: ci sono un lui, una lei, un prete, la peste, la morte, i classici ingredienti delle commedie sentimentali. In questa versione, opportunamente studiata per non provocare botte di sonno improvvise, troverai molte cose interessanti come la crush tra Renzo e Lucia, perpetue invadenti, personaggi che pur essendo cattivi si fan chiamare bravi, e alcuni che invece preferiscono non essere nominati affatto. E poi matrimoni mancati, tumulti, rapimenti e pestilenze, ma pure cose graziose, come ricette per torte nuziali da 230 invitati, party con il DJ internazionale del momento, molte stelline per recensioni positive e la Provvidenza che (SPOILER) fa finire tutto per il meglio. Tra enigmi da risolvere e bivi che sarai tu a scegliere di imboccare, viaggerai per la Lombardia del Seicento in lungo e in largo. E se non fai attenzione, Renzo e Lucia potrebbero trasformarsi LOL in Romeo e Giulietta. Per cui occhio!

(Occhio non incluso nel libro)

 

ELETTO LIBRO DELL’ANNO *

(*anno in corso di verifica)

 

Recensione

 

“Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, eccetera eccetera…”

 

La celebre frase con cui è cominciato tutto. Il capolavoro manzoniano che a scuola ci hanno fatto odiare, purtroppo. Chi è che non ha letto questo romanzo? Ci hanno fatto studiare ogni singolo personaggio, ogni singola scena di questo classico letterario, ma non era facile apprezzarlo con quelle modalità. Spiegazioni noiose, alternate a interrogazioni in cui l’unico obiettivo era sputare fuori contenuti mnemonici, imparati a memoria come la poesia che ci costringevano a recitare il giorno di Natale. Ah, se avessimo avuto tra le mani questo libro! Sarebbe cambiato tutto, ve lo garantisco. Al giorno d’oggi, cosa sarebbe stato Alessandro Manzoni? Forse, come dice Muzzopappa, avrebbe avuto un account Instragram con migliaia di followers e l’incipit del suo celebre romanzo avrebbe avuto più like di un post di Lady Gaga! Oppure no… scopriamolo insieme!

 

Ragazzi, parliamoci chiaro: la trama è quella che tutti conosciamo, non c’è nulla di diverso. Quindi non aspettatevi colpi di scena eclatanti rispetto a ciò che avete già appreso in precedenza nel vostro percorso scolastico. E fin qui è tutto corretto e giusto, per carità, deve essere così. Ma la cosa che rende originale e divertente questo libro è il modo in cui la storia è narrata, perché, diciamocelo, è il modo in cui trasmettiamo i contenuti agli altri a farci apprezzare una determinata opera, specie quando si tratta di classici come questo. E Muzzopappa ci riesce alla perfezione, anzi, mi permetto di dire che un libro del genere dovrebbe avere un posto d’onore nello zaino di ogni ragazzo, come bagaglio fondamentale per affrontare questo romanzo storico che, già dal nome… promette benissimo!

 

Il povero Don Abbondio, imbeccato da due brutti ceffi definiti “bravi”, è costretto a non celebrare il matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. E quando dovrebbe essere questo celeberrimo matrimonio? Proprio l’indomani! E ne accadranno delle belle, per la paura di Don Abbondio e per l’intraprendenza di Renzo, il quale si vede strappare dalle mani la felicità tanto agognata con la sua amata Lucia. E cosa farà il nostro eroe? Si rivolgerà ad un avvocato, naturalmente, il cui nome… è già tutto un programma: Azzeccagarbugli. Che male ha fatto Renzo per meritarsi questo? Saranno stati i capponi? Lo scoprirete nel corso della storia…

 

Così Renzo, triste, abbacchiato e scoraggiato, lascia lo studio dell’Azzeccagarbugli per fare ritorno a casa.

Vatti a fidare degli avvocati.

 

Fra’ Cristoforo è determinato a difendere l’onore e la felicità dei due sposini, ma la strada da percorrere non è affatto facile: tra una monaca (che monaca non è) e un rapimento improvviso da parte di un personaggio misterioso e così malvagio (CATTIVISSIMO ME!) da non poter essere neanche nominato (tipo Lord Voldemort, per intenderci), ne vedremo delle belle! Tumulti a Milano, arresti improvvisi, pestilenze in agguato e la Provvidenza che vede e provvede… il resto ve lo risparmio, credo che lo conosciate già. In caso contrario, per sapere cosa succede dovrete leggere questo libro e armarvi di una buona dose di pazienza. Credetemi, però, se vi dico che non ve ne pentirete!

 

Cosa dire riguardo a questo libro? Una vera bomba! Ogni pagina è una sorpresa e la risata è assicurata! Tutto questo, però, non va ad intaccare il significato originario della storia e l’autore rispetta in maniera fedele gli eventi che si susseguono all’interno della trama. Anche qui, però, vi è la firma originale di Muzzopappa: ognuno di questi momenti è intervallato da siparietti divertentissimi ad opera di un personaggio tanto simpatico quanto singolare… il mitico Specchietto! Con un grande senso dell’umorismo, unito a una buona dose di ironia e sarcasmo, Specchietto critica, in maniera bonaria, tutte le scelte che il nostro Manzoni ha effettuato nel corso della storia, una sorta di grillo parlante con una spruzzata di Alberto Angela, molto divertente! Cos’altro dirvi su di lui se non che è uno dei personaggi più belli di questo libro? Un’innovazione da 10 e lode!

 

A QUESTO PUNTO DELLA STORIA, una persona normale che farebbe?

Andrebbe da McDonald’s a farsi un panino, forse.

 

Tra una ricetta per una torta di matrimonio per la modica cifra di 230 invitati e vari utilizzi alternativi di libri, Muzzopappa ci porta nell’universo manzoniano, descrivendoci ogni personaggio in modo originale e divertente. E così, il dottor Azzeccagarbugli, il pavido Don Abbondio, il malvagio Don Rodrigo e il famigerato Innominato diventano quasi nostri “amici”, per come questi personaggi vengono attualizzati, senza perdere di vista il contesto storico nel quale originariamente sono stati creati dal Manzoni.

 

Una riscrittura originale, piena di vivacità e brio, frizzante e allegra come rispecchiato anche dai disegni di Davide Berardi, in arte Daw, il quale riesce a creare un connubio perfetto tra lo stile di Muzzopappa e la vicenda narrata. Giochi di enigmistica che si intrecciano all’”Addio ai monti” di Lucia Mondella (i quali si chiedono il perché di tale saluto), la conversione dell’Innominato e la Provvidenza sempre in agguato, come una gatta pronta a metterci lo zampino in qualunque momento. Cosa dirvi riguardo al finale? Qui non corro il rischio di fare spoiler se vi dico che tutto è bene quel che finisce bene… lo sappiamo tutti che questo matrimonio che “non s’ha da fare” alla fine verrà celebrato, no? 

 

E ci voleva tanto per dirlo, eh, Ale Manzoni?

 

A te no, Francesco, il tuo libro è un vero capolavoro, sono senza parole! Altro che cinque stelle, se ve ne fossero di più, te le assegnerei tutte! E complimenti anche a Daw, per i suoi splendidi disegni e per le vignette così spiritose ed allegre. Insieme siete una bomba! Questa riscrittura de "I Promessi Sposi" non poteva riuscirvi meglio, ottimo lavoro, ragazzi!

 

 

 







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